Passato, presente e futuro/2. Un "salto" per ricordare un angolo meraviglioso: Copanello e la sua mitica rotonda sul mare

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images Passato, presente e futuro/2. Un "salto" per ricordare un angolo meraviglioso: Copanello e la sua mitica rotonda sul mare

  22 novembre 2021 12:24

In questa seconda puntata, Maria Giovanna Carbone “ricorda” che fra le tante e diverse bellezze naturali della nostra Calabria ve ne è una di rara meraviglia forse non adeguatamente, come meriterebbe, valorizzato. Ovviamente senza violentare le leggi della natura. E quanto era suggestivo per i catanzaresi, giovani e non giovani, ogni estate raggiungere questa località per una mattinata di solo e di acque limpide dello Jonio di quei tempi. Con tocchi di genialità. Copanello può ancora essere meglio recuperato in un futuro prossimo.

L’angolo più bello

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 di MARIA GIOVANNA CARBONE

 “Copanello è l’angolo più bello” così una canzone inventata tra amici. Addio  spiaggia ciottolosa della ”Marina”, addio vecchia littorina delle Ferrovie Calabro-Lucane, addio ponticello di ferro risonante di zoccoli e secchielli, sospeso sui binari della stazione. Per i catanzaresi si aprìva un nuovo Paradiso ,scoperto  dal Marchese Susanna ,allora Presidente dell’Ente Turismo. Copanello: una distesa morbida  bianco-dorata, calda, accogliente, nella quale potevi infarinarti come una sogliola. .Cosi ti buttavi nell’ azzurro trasparente contando i passi nell’acqua bassa fino allo scoglio” quadrato”.

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Due pullman: “Mediterranea” e “Nicoletti”, fermi in “Piazza Prefettura ”accoglievano i bagnanti .Due autisti in gara tra loro, come i due gruppi di viaggiatori amici-contendenti, che tra giochi e risate, percorrevano la vecchia strada che dai tornanti della Sala, scendeva in pianura. Si arrivava alla piazzetta di Copanello verso le 9,30 e si ripartiva alle 13,30.Non si abitava al mare. Non c’erano case, ma spiaggia, scogli e azzurro. Poche cabine  di legno poggiate sulla collinetta che scendeva dolce verso il mare.. Sembravano quelle del Presepio. Una stradina piccola e sinuosa arrivava al trampolino, in fondo agli scogli, ”alla punta ” dove i ragazzi trascorrevano gran parte del tempo. Dopo la “punta” si potava arrivare avventurosamente alle “vasche“, piccole piscine naturali dai colori splendenti dell’oro, verde, bluette.

Sulla spiaggia gli ombrelloni (una sola fila) naturalmente distanziati tra loro(e non per obbligo di legge…), mantenevano le stesse posizioni di anno in anno e guai a cambiarle. Intorno al Lido solo il verde della campagna a perdita d’occhio .La sera d’estate si tornava a Copanello, questa volta con auto private. Sulla  “Rotonda” la  vivace musica  dei ”Watussi” accompagnava allegre file di "alligalli”.: “nel Continente Nero…alle falde del Kilimangiaro…”.

Nelle pause si sentiva il fruscio delle onde  . I più giovani (ma sono tra i miei lettori?) dovranno perdonare il mio insistente ritorno al passato. Basta convincersi che non è passato ma solo ”memoria del futuro”.

”Il “vero” è semplicemente “ciò che non è nascosto, ciò che non è velato dalla dimenticanza e dal sonno”- (Pietro CItati ”La mente colorata”)- Il mio segreto desiderio è quello di fermare il tempo, impedirgli di portarsi via le cose. Ricordare il bello per riproporlo al futuro ed evitare i guasti del presente. Non è solo  l’urlo di  Greta Thunberg………rivolto al mondo in difesa della natura .E’ un urlo più domestico, quasi intimo, di coloro che, passando  per  le strade costiere della Calabria, non vedono più  il mare, ma solo agglomerati di palazzi  grigi di cemento.

Tante le domande senza risposta. Troppe le responsabilità pubbliche e private.  Eppure… “Quando fu il giorno della Calabria Dio si trovò in pugno 15000 km. quadrati di argilla verde con riflessi viola……Per l’inverno concesse il sole, per la primavera il sole, per l’estate il sole, per l’autunno il sole.” (Leonida Repaci). Bastava lasciarla come era ,questa bella Calabria. Bastava disegnare un progetto comune di stile mediterraneo per tutte le zone costiere .Bastava poco. Forse niente. Questa la memoria del futuro.”

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