Patto per la prevenzione degli infortuni, i commenti di Legacoop e Scalese (Cgil)

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  04 luglio 2025 14:31

«Legacoop Calabria è impegnata già tempo in prima linea nella costruzione di una cultura della sicurezza nei luoghi di lavoro. Grazie, quindi, al prefetto De Rosa per averci coinvolto nella sottoscrizione di un Patto che per noi diventa motivo di ulteriore impegno in quello che riteniamo essere un tema centrale per l’affermazione di un modello di sviluppo sostenibile e condiviso. Legacoop Calabria, infatti, già nelle scorse settimane aveva presentato il proprio Piano programmatico triennale che prevede un’attenzione particolare alla formazione di imprese e lavoratori e alla tutela del lavoratore sui luoghi di lavoro. Le previsioni del Piano e del Patto siglato oggi, grazie alla collaborazione con la struttura nazionale di Legacoop e con le cooperative nostre associate che già si occupano di formazione e sicurezza sul lavoro, troveranno attuazione concreta già dal prossimo mese di settembre». Così Luigi Altilia, direttore di Legacoop Calabria, al termine della riunione convocata dal prefetto di Catanzaro, Castrese De Rosa, per sottoscrivere il “Patto territoriale di Comunità per la prevenzione degli infortuni, la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro e la legalità”.

“Oggi, in Prefettura, abbiamo sottoscritto un patto importante, frutto di un percorso condiviso e sollecitato da tempo, che segna un punto di partenza per rafforzare, in modo strutturale, il contrasto agli infortuni e alle morti sul lavoro. Il Patto territoriale di Comunità per la prevenzione degli infortuni, la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro e la legalità rappresenta un impegno collettivo, che la Cgil ha già da tempo assunto ma che da oggi trova una cornice istituzionale più forte, fondata sulla condivisione e sulla responsabilità”.

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Lo afferma Enzo Scalese, segretario generale della Cgil Area Vasta Catanzaro-Crotone-Vibo, a margine della firma avvenuta questa mattina in Prefettura a Catanzaro.

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“Per noi della Cgil – prosegue Scalese – si tratta di una sfida quotidiana. I numeri parlano chiaro: sette denunce di infortunio mortale nel 2022, otto nel 2023, sette nel 2024. Ma a questi vanno aggiunti i tanti casi invisibili, avvenuti nel sommerso, tra le pieghe del lavoro nero. Le morti sul lavoro non possono più essere considerate una normale fatalità: devono essere combattute con determinazione, attraverso azioni concrete, coordinate e continuative. La vita umana non ha prezzo”.

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“La sicurezza sul lavoro non è un costo, ma un diritto fondamentale. Il nostro Paese non può più assistere passivamente a queste tragedie. Serve un cambiamento radicale nelle politiche di prevenzione e controllo, che devono diventare priorità assolute nell’agenda pubblica”, dichiara ancora il segretario della Cgil Area Vasta.

“Condividiamo pienamente – aggiunge – le parole del Prefetto Castrese De Rosa: è indispensabile che tutto il territorio, con le sue diverse componenti istituzionali, associative e produttive, faccia squadra per rendere effettivo questo Patto di Comunità. Serve formazione, servono controlli efficaci e condivisi, serve soprattutto una presa di coscienza collettiva e coraggiosa. Solo così potremo fermare un fenomeno che continua a segnare drammaticamente il mondo del lavoro”.

“Questo protocollo – conclude Scalese – non deve restare solo un atto formale, ma tradursi in misure operative, campagne informative, vigilanza e cultura della prevenzione. La sicurezza è un diritto inviolabile, ed è dovere di tutti garantirla”.

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