E’ un grido d’allarme unanime quello che arriva dai segretari locali dei sindacati dell’Istituto Penitenziario ‘Ugo Caridi’ di Catanzaro, Luigi Democrito - per il Sappe, Concetta Giorgianni, UilPA Polizia Penitenziaria, Salvatore Giuliano, Cisl, Walter Campagna, USPP e Roberto Garcea per FP CGIL che, in una nota congiunta, denunciano le condizioni estreme in cui opera il personale della Polizia Penitenziaria
“Nonostante la boccata d'ossigeno dell’estate 2022, legata all'arrivo di poco più di 50 neo agenti presso la Casa Circondariale di Catanzaro - riporta la nota -, che ha consentito di migliorare le disastrate condizioni lavorative del personale, si registra nuovamente una situazione allarmante, legata sia al problema del sovraffollamento di detenuti, che alla speculare carenza di personale.
Solo nell’anno 2022, il personale in servizio si è depauperato di circa 23 unità, di cui 4 transitati in altri Corpi e 19 congedati per quiescenza. Mentre nel 2023 saranno complessivamente 14 unità a maturare il diritto della pensione. A questi si dovranno aggiungere anche coloro i quali verranno dispensati dal servizio per infermità.
Dato, quest'ultimo, da non sottovalutare poiché le condizioni di lavoro proibitive – si parte dalle 8 ore minime al giorno -, la compressione dei diritti, la difficoltà legata alla gestione di detenuti con disagio psichico e l'elevata età del personale - determineranno un ulteriore allontanamento dal lavoro.
Purtroppo a distanza di soli cinque anni dal Decreto ministeriale del 2017 che ha determinato l'aumento, dopo anni di miopia, della pianta organica, portandola a 470 unità, ad oggi l’Istituto di Catanzaro ne conta poco meno di 360, a fronte di una popolazione detenuta che sfiora i 700 e che, dunque, ciò si riverbera sui carichi di lavoro del personale.
Si pensi, per esempio, all’attività del Nucleo Traduzioni e Piantonamenti, che per il suo funzionamento richiede una integrazione quotidiana di almeno 15/20 unità, rispetto alle 40 unità già assegnate a regime.
Ciò è dovuto anche alla circostanza che presso l’area centrale della Calabria sono presenti diverse strutture ospedaliere di un certo rilievo ove vengono piantonati i detenuti di diversi Istituti calabresi ed il cui carico di lavoro ricade solo su quello di Catanzaro.
Inoltre - chiude la nota -, non va sottovalutato il fatto che il Carcere di Catanzaro sia più grande della Regione Calabria, dove si registrano numerosi eventi critici ed aggressioni al personale di Polizia Penitenziaria. Ove, nonostante tutto, si continua a lavorare con spirito di abnegazione e senso del dovere. Ma sarà veramente difficile e complicato poter continuare a sostenere tali ritmi”.
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