In collaborazione con la Coldiretti Calabria, l’Università di Catanzaro sottoscriverà una convenzione per l’attivazione di corsi di formazione per operatori di Pet Tehrapy individuati dalla Legge Regionale della Calabria n.31/2013 “Attività ed educazione assistita con animali (IAA)”. La legge, proposta e seguita come primo firmatario dall’ex consigliere regionale Claudio Parente, medico ed esperto del settore, permise alla Calabria di avere un quadro normativo per l’autorizzazione ad effettuare una terapia la cui efficacia è riconosciuta dalla scienza e confermata costantemente da esperienze nazionali ed internazionali. L’obiettivo della legge è quello di garantire ai malati prestazioni basate su protocolli e progetti standardizzati, messi in atto da personale qualificato e tramite una rigorosa scelta degli animali ammessi alla Pet Therapy.
Una materia, dunque, delicata quella che prevede le cure con l’ausilio di animali che non può essere lasciata al libero approccio, spesso autogestito o autocertificato, che rischia di provocare danni o, comunque, di non dare risposte ai fruitori e agli operatori. Per questo motivo la formazioni degli operatori è il primo passo per un approccio professionale verso un trattamento terapeutico-riabilitativo a favore di persone con disabilità, anziani e soggetti affetti da disturbi dello spettro autistico. La legge definisce, altresì, gli ambiti applicativi, le modalità di intervento e stabilisce i parametri necessari a garantire il benessere psico-fisico dei fruitori, nonché la salute e il benessere degli animali impiegati, capaci di stabilire un rapporto emozionale e profondo con le persone coinvolte.
Diverse sono le esperienze di prestigiose strutture sanitarie come il Gaslini di Genova, il Mayer di Firenze e un pò tutti i grandi ospedali dove questo metodo viene utilizzato come coterapia al fine di ridurre l’ansia o il dolore o per rallentare la regressione funzionale in alcuni gradi di demenza. Per questi motivi, l’aspetto assolutamente innovativo della Legge regionale è dato dalla possibilità di far accedere nelle strutture sanitarie, in appositi ambiti e per visite di breve durata, gli animali del proprietario o del detentore, che nella stessa struttura è ricoverato.
Si spera, pertanto, che venga dato impulso a tutti gli altri aspetti di questa legge, che è stata tra le prime in Italia ad aver regolamentato in materia di terapie ed attività assistite con animali.
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