Petrusino ogni minestra: "Si chiama istmo di Catanzaro e non in altro modo"

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  25 marzo 2025 13:53

"L’art. 2 del testo unico dei doveri dei giornalisti sancisce i fondamenti deontologici degli operatori dell'informazione. Il primo comma esplicita che “il giornalista difende il diritto all’informazione e la libertà di opinione di ogni persona; per questo ricerca, raccoglie, elabora e diffonde con la maggiore accuratezza possibile ogni dato o notizia di pubblico interesse secondo la verità sostanziale dei fatti”. Leggendo attentamente non possiamo che soffermarci su un passaggio chiaro “diffonde con la maggiore accuratezza possibile ogni dato o notizia”. In poche parole il giornalista per sua deontologia negli articoli o servizi radio-televisivi dovrebbe essere sempre preciso e chiaro al fine di non creare disinformazione anziché informazione. Negli ultimi giorni stiamo notando nostro malgrado che si continuano a realizzare dei servizi televisivi da parte della redazione di Cosenza della Rai infarciti di termini impropri e addirittura inventati. In diverse occasioni l’istmo di Catanzaro è diventato l’istmo dei due mari e ultimamente l’istmo d’Italia. Non sappiamo se questi neologismi siano frutto di ignoranza o altro, sappiamo con certezza che l’area, il luogo in questione, ha un nome ben definito, si chiama istmo di Catanzaro. Non abbiamo mai sentito o letto nessun servizio giornalistico parlare dello Stretto della Sicilia e della Calabria, o lo Stretto di Reggio e Messina, giusto per fare un esempio a noi vicino. Leggiamo o sentiamo la qualunque quando si parla dell’istmo di Catanzaro. Ma la cosa “grave” è che i servizi in questione riguardavano lo sciame sismico che da qualche settimana interessa l’area. Peccato che a Cosenza non hanno approfondito con la massima accuratezza la notizia, avrebbero scoperto che il punto più stretto d’Italia si chiama istmo di Catanzaro proprio per la presenza del Graben di Catanzaro così definito da geologici e scienziati di tutto il mondo da centinaia di anni a causa della faglia che passa sotto la città e attraversa tutto l'istmo. Da un punto di vista geologico-strutturale la Stretta di Catanzaro è una depressione tettonica denominata appunto “Graben di Catanzaro”, emersa nel Quaternario, nel corso della fase di sollevamento tettonico che ha generato l’attuale configurazione morfostrutturale dell’intero territorio calabrese. Cosa ben diversa è la Sella o insellatura di Marcellinara o di Sant'Elia che è la parte centrale dell'Istmo di Catanzaro e si caratterizza per essere il punto più basso dell'Appennino, 250 m s.l.m, il luogo di scavalcamento che porta da un versante all'altro della Stretta o Istmo di Catanzaro".

Lo scrive in una nota l'associazione culturale "Petrusino ogni minestra". 

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