Pietro Iemmello e Giulia Elettra Gorietti in visita ai piccoli pazienti del “Ciaccio”

di CARLO MIGNOLLI

Chiusi nelle loro stanze, in attesa di buone notizie, i piccoli pazienti del reparto di oncoematologia pediatrica dell’Ospedale Ciaccio di Catanzaro non si aspettavano certo una sorpresa così speciale. Una mattinata diversa dal solito, organizzata dall’Associazione Tribunale per la Difesa dei Diritti del Minore, che quest’anno festeggia i 40 anni di servizio LEGGI L’ARTICOLO ha portato un raggio di sole nelle loro giornate: il capitano del Catanzaro, Pietro Iemmello e sua moglie, l’attrice Giulia Elettra Gorietti, hanno fatto visita ai bambini, regalando loro un momento di spensieratezza e tanto affetto.

Tra autografi, foto e chiacchiere sincere, Iemmello, da sempre attivo in iniziative solidali come il progetto “Insuperabili”, si è intrattenuto con i bambini e le loro famiglie, mostrando grande sensibilità e attenzione nelle parole e nei gesti dei più piccoli. La moglie Giulia, che già in passato aveva raccontato ai nostri microfoni il suo impegno in queste cause LEGGI L’INTERVISTA , è stata al suo fianco, contribuendo a trasformare un semplice incontro in un ricordo prezioso per tutti coloro che erano presenti, compreso il personale medico, i volontari dell’Associazione e gli insegnanti della Scuola in Ospedale (SIO), che ogni giorno, con passione, garantiscono il diritto allo studio dei bambini del reparto, cercando di allietare la loro permanenza in Ospedale.

“Grazie Pietro e Giulia per questa visita che ha reso felici tanti piccoli tifosi, che hanno potuto incontrare il loro idolo di persona. Un gesto semplice ma prezioso, che ha permesso ai bambini, per un attimo, di non pensare alle difficoltà quotidiane e di vivere un momento di pura gioia”, ha scritto l’Associazione sui propri canali social, condividendo immagini di sorrisi e abbracci che raccontano più di mille parole.

Un gesto carico di umanità, che ci fa capire ancora una volta l’importanza di non dimenticare chi combatte ogni giorno una battaglia difficile e di portare un po’ di speranza e leggerezza, quando possibile, anche dove regnano preoccupazioni e sofferenza.

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