di PIERPAOLO PISANO*
Non è esagerato definire storica la giornata del 13 Marzo che si è caratterizzata per l’emissione di un francobollo commemorativo da parte di Poste Italiane in ricordo di Sergio Ramelli vittima dell’odio politico negli anni settanta.
La storia di Sergio Ramelli è la storia di tanti giovani italiani che, con passione, scelsero di militare nel movimento giovanile dell’allora Movimento Sociale Italiano. Passione, militanza e testimonianza politica che hanno animato un’intera generazione di ragazzi che hanno subito aggressioni e, come nel caso di Sergio, hanno perso la loro vita. Famiglie che hanno vissuto tragedie immani nel doversi rassegnare alla perdita di giovani figli.
La morte di Sergio Ramelli è sempre stata il simbolo della violenza politica. Sergio fu aggredito il 13 Marzo del 1975 sotto casa da un gruppo di militanti comunisti di Avanguardia Operaia che, a colpi di chiave inglese, gli fracassarono il cranio. Ramelli rimase in coma fino al successivo 29 Aprile 1975 data in cui morì. La colpa di Sergio Ramelli? Aver scritto un tema contro le brigate rosse. Sono serviti quindici lunghi anni per far luce sui fatti accaduti nel Marzo del 1975 e solo nel 1990 gli aggressori furono riconosci colpevoli di omicidio volontario.
Ancora oggi, purtroppo, siamo costretti ad assistere a comportamenti di reticenza ed omissione rispetto ad una lettura non ideologica di quelle pagine di storia politica e civile della nostra nazione. Reticenze ed omissioni di matrice ideologica che purtroppo sembrano voler riaffiorare. Perché sono tante le verità storiche che continuano con troppa difficoltà ad emergere per colpa di un approccio che, a distanza di cinquanta anni, continua ad essere pervicacemente improntato sull’odio politico.
Le comunità hanno bisogno di simboli capaci di favorire la costruzione di percorsi per una memoria condivisa. Nel solco di questa visione ritengo che, l’emissione di un francobollo in occasione dei cinquanta anni dalla morte di Sergio Ramelli, oltre ad avere una valenza commemorativa rappresenti un importante passo in avanti affinché vengano creati quei giusti anticorpi tesi a favorire il confronto politico incentrandolo sulle idee e ripudiando con forza quelle degenerazioni di matrice ideologica che hanno segnato la nostra nazione nel profondo della sua coscienza civile.
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