Polemica Garante nazionale dell'infanzia, Sapia chiede un confronto in Parlamento

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Francesco Sapia (M5S)
  02 agosto 2019 10:41

«Reputo molto serie le recenti, precise doglianze del Garante per l'Infanzia e l'Adolescenza della Regione Calabria, Antonio Marziale, sulle persistenti divisioni nell'ambito della Conferenza nazionale dei Garanti, peraltro più volte espresse a chiare lettere dallo stesso Marziale e da suoi colleghi». (leggi qui)

Lo afferma, in una nota, il deputato Francesco Sapia, della commissione Affari sociali, che aggiunge: «I Garanti regionali e quello nazionale sono chiamati a svolgere un compito estremamente delicato, che richiede sinergia, collaborazione, confronto e grande responsabilità. Non possono passare sotto traccia le affermazioni di Marziale su una netta scollatura tra il Garante nazionale, Filomena Albano, e quelli regionali, soprattutto sul tema della tutela dei minori stranieri non accompagnati, per cui è in atto un progetto specifico, a quanto pare gestito in solitudine dal Garante nazionale e finanziato con risorse pubbliche il cui utilizzo deve essere, ribadisco, caratterizzato dalla massima trasparenza». «Mi rivolgo, allora, ai presidenti della Camera e del Senato, perché – continua il deputato del Movimento 5 Stelle – convochino appena possibile il Garante nazionale e una rappresentanza dei Garanti regionali, per conoscere in profondità in che modo sia gestito il riferito progetto il coordinamento delle altre attività e per individuare, anche con un approfondimento da parte delle competenti commissioni parlamentari, soluzioni normative che consentano alla rete dei Garanti di funzionare al meglio, di avere risorse adeguate e, soprattutto, di tutelare i minori presenti in Italia a prescindere dalla loro nazionalità».

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«Nonostante l'assoluta carenza di fondi, che conferma l'insensibilità e l'ipocrisia croniche del governo regionale, in Calabria – conclude Sapia – Marziale ha svolto un lavoro encomiabile, intervenendo con determinazione per l'assistenza di minori e famiglie in grave disagio e, ne sono testimone, per cambiare la mentalità dell'amministrazione sanitaria, la quale spesso ignora che i bambini hanno priorità assoluta in fatto di tutela della salute».

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