di ANNA TRAPASSO
Un esempio di Amministrazione virtuosa e, per dirla con il sindaco, di "diversità politica", quello che il Comune di Polistena, nel reggino, ha appena messo in atto in supporto dei propri giovani inoccupati, con ricadute per la collettività tutta.
E' proprio il sindaco di Polistena, Michele Tripodi, ad annunciare a tarda sera con particolare slancio ed entusiasmo dai suoi canali social una manovra appena approvata in giunta, quella che si appresta ad essere una grande misura per il piccolo comune del reggino.
Si tratta dello stanziamento di fondi a copertura di dieci borse lavoro per i giovani disoccupati in età compresa tra i 18 e i 40 anni.
Live dal giardino municipale del Palazzo del Comune di Polistena, Tripodi rende nota la decisione della giunta a supporto dei giovani inoccupati, che riceveranno "a rotazione semestrale" un sussidio di 400 euro nette al mese, impiegando la propria forza lavoro.
Una manovra provvisoria che, però, -promette il Sindaco- "troverà continuità nel tempo grazie a degli avvicendamenti che potranno coinvolgere più giovani ogni sei mesi".
Una risposta al bisogno sociale e alla disoccupazione giovanile dilagante in un periodo particolarmente difficile.
Ma la notizia non è il semplice stanziamento di fondi rivolti ai giovani.
fa clamore la provenienza di questi fondi.
"Non si tratta di fonti eterodirette o fonti del bilancio eventualmente sottratte ad altri servizi per la collettività. Sono risorse che gli amministratori e il sindaco prendono direttamente dalle proprie tasche e scelgono di destinare ai giovani", spiega Tripodi.
Il governo Draghi, prima delle dimissioni, ha infatti aumentato stipendi ed emolumenti per tutti gli amministratori italiani. Al Comune di Polistena questo aumento è quantificabile in circa 100mila euro, risorse che nel triennio saranno destinate integralmente ai giovani disoccupati.
"Vogliamo fare quello che diciamo nelle piazze e non soltanto dirlo -spiega Tripodi- Non vogliamo essere figli della gallina bianca, ma figli della gallina rossa e rappresentare coi fatti gli ultimi di questa società".
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