Il Consiglio regionale della Calabria ha approvato all’unanimità, nel corso della seduta odierna, la mozione sull’Autonomia speciale per il Polo museale di Crotone-Capo Colonna, presentata dai consiglieri regionali del Gruppo misto Antonio Lo Schiavo e Antonello Talerico.
Attraverso l’approvazione di tale mozione, la massima assemblea regionale ha formalmente impegnato la Giunta regionale a promuovere l’assegnazione di “Autonomia speciale al Museo archeologico nazionale di Crotone ed al Museo e Parco archeologico nazionale di Capo Colonna”, tramite una richiesta da rivolgere alla Direzione regionale musei e quindi al ministero della Cultura.
Nel testo del documento viene citato anche il possibile accorpamento del Parco archeologico di Capo Colonna a quello di Sibari, cui potrebbe seguire la soppressione della Soprintendenza Abap di Catanzaro e Crotone. Eventualità rispetto alle quali i consiglieri regionali Lo Schiavo e Talerico chiedono alla Giunta di opporsi perorando al contrario, appunto, il riconoscimento dell’Autonomia speciale per il Polo museale in questione.
Alla base della richiesta vi sono anche, hanno sottolineato i due esponenti del Gruppo misto, le «gravi criticità gestionali che evidenziano la situazione di degrado in cui versa, in particolare, il Parco di Capo Colonna, caratterizzata dalla proliferazione incontrastata della vegetazione».
Sul piano formale è stato evidenziato che «l’inquadramento amministrativo dei musei pitagorici determina una competenza diretta per quanto attiene interventi di manutenzione, anche ordinaria, alla Direzione regionale musei Calabria; questo status di dipendenza organizzativa mal si concilia con le esigenze di tutela del patrimonio archeologico di uno dei siti più importanti del Meridione, il secondo per numero di visitatori dopo il Museo statale di Reggio Calabria, ed è pertanto necessario adoperarsi per porre rimedio alle carenze organizzative dei musei e di manutenzione del Parco archeologico. Scenari positivi, viceversa, potrebbero realizzarsi con il conferimento dell'autonomia, pienamente crotonese, per il Parco e i Musei e le strutture già annesse come la Fortezza di Le Castella, anche in considerazione degli sforzi di natura finanziaria e progettuale che attualmente sono in itinere».
Lo Schiavo e Talerico richiamano, infine, l’articolo 14, comma 2, del Decreto legge 31 maggio 2014, n. 83, convertito con modificazioni dalla legge 29 luglio 2014, n. 106, e, nel dettaglio, che “gli istituti e luoghi della cultura statali e gli uffici competenti su complessi di beni distinti da eccezionale valore archeologico, storico, artistico o architettonico, possono essere trasformati in soprintendenze dotate di autonomia scientifica, finanziaria, organizzativa, senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica e nel rispetto delle dotazioni organiche”, ribadendo che «il Museo archeologico nazionale di Crotone ed il Museo e Parco archeologico nazionale di Capo Colonna rientrano senza dubbio tra i luoghi della cultura indicati dalla norma».
«È questo un modo – hanno concordato i due consiglieri nei rispettivi interventi in aula – anche per dimostrare vicinanza ad un territorio fin troppo marginalizzato e bistrattato che merita maggiori attenzioni soprattutto in ragione dell’importanza storico-culturale che riveste non solo nell’ambito regionale, ma anche nazionale e internazionale».
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