Ponte sullo Stretto, i sindaci calabresi: "Tutelare i bisogni dei cittadini"

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Ponte sullo Stretto (progetto)
  15 giugno 2024 13:37

«L’unico approccio possibile è quello istituzionale che abbiamo portato avanti fin dall'inizio, fino all'ultima lettera citata non solo per chiedere la sospensione dei termini della conferenza istruttoria. Approccio istituzionale significa muoversi in sinergia sulle situazioni che riguardano lo sviluppo del territorio e lo abbiamo fatto insieme, Sindaci e Comuni di Reggio Calabria, Campo Calabro, Villa San Giovanni e Messina".

Lo ha detto il sindaco di Reggio Calabria, Giuseppe Falcomatà, durante il consiglio comunale aperto sul tema: “Ponte sullo Stretto, prospettive e ricadute su Reggio Calabria e la sua Città metropolitana”, svoltosi ieri. Nell’aula “Battaglia” si è sviluppato il civico consesso che ha registrato le ragioni del sì e quelle del no all’opera sullo Stretto. Il consiglio ha recepito le mozioni di partiti, associazioni e sindacati, documenti che saranno messi a verbale e saranno poi pubblicati sull’albo online dell’Amministrazione comunale. Il sindaco, nel corso del suo intervento, ha stigmatizzato l’assenza di Lega, Fratelli d'Italia e Forza Italia che hanno scelto di non essere presenti in aula.

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In particolare la Lega che, pur non avendo i consiglieri in aula, ha incaricato il presidente del Consiglio, Enzo Marra della lettura di un documento. «Una performance in absentia – l'ha definita il sindaco - un'assenza ingiustificata di chi per compito istituzionale deve rappresentare i cittadini all'interno della massima assise e che invece manifesta incoerenza e contraddizione». In relazione alla normativa del governo di futura applicazione, il sindaco ha manifestato ancora una volta l'esigenza di difendere l'esercizio di manifestare pacificamente il proprio dissenso anche rispetto alle grandi opere: «Libertà che si sta cercando di comprimere a colpi di decreto legge».

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Falcomatà ha parlato della pubblicazione dell'intesa per l’aumento dei trasporti nell'area dello Stretto: "Si è arrivati al biglietto unico, ad aumentare le corse e a migliorare i collegamenti da e per l'aeroporto di Reggio, da e per il porto di Reggio e quello di Villa, grazie all'impegno di Atm e Atam. Ed è il segno di quanto una sinergia istituzionale possa generare degli effetti positivi per il territorio, anche se evidentemente questo fa meno notizia. Dunque chiediamo che i territori possano essere protagonisti, con un coinvolgimento nelle dinamiche di confronto del progetto – ha proseguito il primo cittadino – ma non per favore, ma perché le proposte dei comuni e delle amministrazioni comunali a seguito di dibattito col territorio possono sedere a un tavolo, che oggi non c'è, e portare le idee del territorio. Fino ad oggi noi siamo stati sostanzialmente esclusi. 

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Così - secondo Falcomatà - è venuto meno il piano di rispetto e di protagonismo dei territori che viene prima di ogni approccio ideologico e tecnico. Non possiamo subire ciò che sta accadendo. Inoltre - ha aggiunto il sindaco – le risorse non solo non ci sono e sono insufficienti, per parte sono sottratte ai territori che quindi non sono protagonisti e perdono risorse propedeutiche allo sviluppo, 2 miliardi e trecento milioni di euro dei fondi della coesione, sottratti con un colpo di spugna e senza concertazione».

In conclusione, ha detto Falcomatà, «da istituzioni tuteliamo i bisogni dei cittadini, non diremo mai di essere contrari a un'opera pubblica, ma in questo caso diciamo “no” rispetto a come ci si è arrivati, rispetto a fragilità, incongruenze e inconsistenze che ci impediscono ogni ulteriore tipo di dibattito».

Nel corso del dibattito si sono registrati gli interventi dei sindaci delle città toccate dall’opera. Per Campo Calabro il sindaco Sandro Repaci: «Ciascuno di fronte a una tematica così complessa ha modi diversi di affrontare il problema – ha evidenziato - la decisione definitiva tocca ai consigli comunali. Si può essere a favore o contro, ma nessuno di noi è stato consultato. Quello del ponte è stato un argomento ostaggio delle schermaglie politiche per anni, al momento delle decisioni le amministrazioni devono esprimersi sui documenti che vengono trasmessi». Pur non dichiarandosi pro o contro l’opera, il sindaco Repaci ha chiarito: «Dopo gli approfondimenti delle ultime settimane, le procedure messe in piedi dimostrano che il ponte è di una fragilità estrema. In questa condizione di incertezza non possiamo garantire i territori».

Per Villa San Giovanni, il sindaco Giusy Caminiti ha spiegato: «Siamo la città dell’impatto dell’opera e siamo consapevoli che purtroppo la legge obiettivo del 2004 prevedeva una decisione che poteva non coinvolgere i territori, noi pensavamo che ci potesse essere una decisione assunta in modo diverso. Ci aspettavamo che la politica che aveva rimesso in campo l’opera dimostrasse che l’aggiornamento del progetto del 2013, non passato dal Cipes, potesse superare le prescrizioni di allora, ma non è così. Ci sono 68 prescrizioni del Comitato tecnico scientifico, ma rispetto alle tante riunioni c’è stato molto altro. Abbiamo due conferenze istruttorie aperte per impatto ambientale, paesaggistico e geomorfologico. I lavori fatti, per cui ringrazio anche Falcomatà come sindaco metropolitano, ci hanno permesso di produrre un documento con cui abbiamo chiesto la sospensione della conferenza istruttoria del Mit. È chiaro che questo è un momento difficile per la città di Villa che immaginava ipotesi di sviluppo differenti».

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