Ponte sullo Stretto. L'ingegnere Marco Foti: "Regna una suprema confusione"

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Marco Carmine Foti
  21 maggio 2021 18:28

Intervista all'ingegnere Marco Foti, esperto di trasporti in ambito nazionale ed europeo. Il tema non poteva che essere il ponte sullo Stretto di Messina.

Qual è la sua visione dopo l’invio del PNRR a Bruxelles?

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“Come ho già avuto modo di esprimere in altre testate ritengo che sul tema Ponte di Messina regni una confusione suprema”.

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Perché? Che cosa intende per confusione suprema?

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"Guardi, è presto detto, ma vorrei andare con ordine. Lo scorso 7 maggio il Ministro delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili ha tramesso ai Presidenti del Senato della Repubblica e della Camera dei Deputati la relazione finale del Gruppo di lavoro (tecnico) per valutare gli eventuali sviluppi del progetto del sistema di attraversamento stabile dello Stretto di Messina. Già in questa frase si intravede la possibilità di introdurre scenari alternativi all’attraversamento stabile, ovvero la conferma dell’attuale sistema di collegamento marittimo (navi Ro-Ro e unità veloci)”.

E quindi, perché confusione suprema?

“Il documento presentato dai tecnici individua quattro scenari, diversamente dal progetto originale che prevedeva una soluzione a campata unica: 1. ponte ad unica campata (progetto esistente); 2. Ponte a più campate; 3. Tunnel cd. Archimede (sospeso); 4. Tunnel subalveo (appoggiato).

A questo si aggiunga un’ultima dichiarazione delle scorse ore del ministro Giovannini, nel corso di un’audizione alla Camera, nella quale evidenzia un investimento sull’attraversamento dinamico dello Stretto di Messina da parte di RFI con tre nuove navi ed una dedicata esclusivamente ai treni. Il Ministro dichiara che in un anno e mezzo tutto questo dovrebbe essere realizzato, il che ridurrà di un’ora l’attraversamento dinamico. Per cui si aggiunge dell’ulteriore materiale in un dibattito che vede allontanarsi sempre di più la scelta di realizzare il ponte”.

Veniamo al dunque, lasciando ai lettori la possibilità di consultare il documento, redatto dai tecnici, sul sito del MIMS.

“Sulla base di una serie di considerazioni il GdL ritiene che la soluzione aerea a più campate sia potenzialmente più conveniente di quella a campata unica e sconsiglia di fatto le soluzioni dei tunnel subalveo e in alveo” (Archimede). Per cui, il ponte a campata unica, di cui esiste il progetto e se ne parla da decenni, non va bene”.

Per quale motivo?

“Riprendo testualmente il passaggio dei tecnici. “Un aspetto sfavorevole di questa soluzione è sicuramente il vincolo della sua ubicazione nel punto di minima distanza fra Sicilia e Calabria (circa 3 km), che allontana l’attraversamento dai baricentri delle aree metropolitane di Messina e Reggio Calabria, ma che al tempo stesso comporta comunque la necessità di realizzare un ponte sospeso con una luce maggiore del 50% di quella del ponte più lungo ad oggi realizzato al mondo”. Traduco: non essendoci un esempio al mondo tale da poter effettuare un confronto il gruppo di lavoro ritiene che la soluzione progettuale proposta da fior fiori di professionisti in questi decenni non sia fattibile. Sempre il GdL aggiunge che il disegno del ponte è distante dai baricentri delle due città metropolitane dimenticando però che lo stesso si colloca all’interno di un’area integrata definita appositamente “metropolitana dello Stretto” ed il ponte si posiziona proprio baricentricamente alla stessa”.

Ma lo studio non si ferma qui, anzi rincara la dose e richiama aspetti inerenti a diversi tematiche del territorio.

“Si, è vero. Lo studio riporta, tenuto conto della complessità e dello stato di conoscenza delle problematiche sismiche, geotecniche, geologiche, ambientali e meteo-marine ad esso relative, di sviluppare la prima fase del progetto di fattibilità limitando il confronto ai due sistemi di attraversamento con ponte a campata unica e ponte a più campate, anche ipotizzando diverse soluzioni progettuali per i collegamenti a terra e, nel caso del ponte a più campate, per la localizzazione e la struttura. Ciò significa che occorre realizzare un altro studio che metta a confronto gli scenari individuati. Come se i progetti realizzati sino ad oggi non bastassero (seppur opportunamente da adeguare), anzi secondo lo studio i confronti andranno effettuati rispetto alla soluzione di riferimento di attraversamento dinamico dello Stretto (ovvero il richiamo del Ministro in occasione dell’audizione alla Camera)”

Il documento, per non farsi mancare proprio nulla, evidenzia che la prima fase del progetto di fattibilità delle diverse soluzioni tecniche possibili dovrà essere sottoposta ad un successivo dibattito pubblico, come previsto dal D.lgs. n. 50/2016.

Infatti, abbiamo ancora tempo per progettare, condividere, partecipare, dibattere, ecc ……”

Quali sono le conclusioni che può trarre?

“Mi limito a riportare quelle del documento onde evitare qualsiasi fraintendimento. Il GdL ritiene che sussistano profonde motivazioni per realizzare un sistema di attraversamento stabile dello Stretto di Messina, anche in presenza del previsto potenziamento/riqualificazione dei collegamenti marittimi (collegamento dinamico), pur necessario in relazione ai tempi per la realizzazione di un collegamento stabile. Se ricordiamo le ultime dichiarazioni del Ministro posso lasciare a voi le dovute considerazioni di sintesi”.

I giochi sono fatti quindi?

“Spero di no. Da tecnico esperto di trasporti, da calabrese, da cittadino italiano ed europeo. Dobbiamo ricordare che il ponte sullo Stretto di Messina è una necessità a soddisfare i collegamenti  tra la Sicilia ed il vecchio continente, a completamento di un corridoio transeuropeo che parte dal Baltico e termina a Palermo”.

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