di FRANCESCO IULIANO
Con la cena sociale organizzata in un ristorante della zona, si è concluso il programma del terzo convegno internazionale su Longevità ed invecchiamento, dell’Associazione Adit (che rappresenta gli ex borsisti del governo tedesco in Italia), in collaborazione con il Daad, servizio tedesco per lo scambio accademico, l’Università Magna Graecia di Catanzaro, con il patrocinio del Cnr e dell’Ambasciata della Repubblica Federale di Germania.
Ospite d’onore dell’evento, il fotografo dei centenari, KarstenThormaehlen, di Francoforte, che ha fotografato le persone più vecchie del pianeta (la più anziana la signora Emma del Lago di Como, morta a 116 anni). Sua la mostra all’interno degli spazi dell’Ateneo che rimarrà a disposizione del pubblico sino al 22 novembre prossimo.
Nel corso del convegno, dal punto di vista medico, è stato detto che «una più lunga aspettativa di vita implica, ovviamente, disabilità e insorgenza di patologie legate all’invecchiamento neurodegenerative - quali la malattia di Alzheimer e, in generale, le demenze – insieme a forme di dolore cronico, che interessano un sempre maggiore numero di soggetti anziani e richiedono un importante sforzo di collaborazione in diversicampi. Ma anche investimenti, visto l’onere economico correlato alla cura,all’assistenza e alle spese previdenziali, e al suo impatto sulla spesa pubblica in una societàcaratterizzata da una popolazione lavorativa numericamente inferiore a quella delle persone a carico (giovani e anziani). Dati del The European House – Ambrosetti, su cifre Eurostat, rilevano, purtoppo, che in Italia si vive a lungo ma con scarsa qualità della vita dell’anziano: l’aspettativa di vita non in buona salute alla nascita tra il 2005 e il 2013 è aumentata dal 13,6 al 21,4 per cento, mentre quella in buona salute diminuisce dal 67,2 per cento al 61,4 per cento. Cosa fare dunque?»
Fra i relatori, la professoressa Stefania Maggi, dell’Istituto di Neuroscienze di Padova, ha evidenziato che la dieta mediterranea, ricca di frutta e verdura fresca, è una delle maggiori alleate per un invecchiamento di successo. E’, infatti, un toccasana per rallentare i fattori di rischio, ridurre l’infiammazione cronica e mantenere il nostro organismo, in grado di avere una capacità immunitaria in grado di contrastare malattie infettive.
«Il geriatra può fare poco – ha sostenuto la docente -. Deve intervenire il pediatra. Bisogna educare i bambini,,sin dallo svezzamento, ad una alimentazione povera di grassi animali, dolciumi e cibo spazzatura e basata su frutta e ortaggi. Importanti anche le quantità. Uno studio eseguito fra bambini in Lombardia, Veneto e Puglia, ha evidenziato che anche se la scelta degli alimenti spesso nel Mezzogiorno è migliore, le porzioni sono maggiori, motivo di più obesità infantile al Sud. Si è visto inoltre che mentre Paesi del Nord europa - ma anche l’Iran - stanno adottando politiche per introdurre la dieta mediterranea nella loro alimentazione, proprio paesi come Italia e Spagna stanno facendo marcia indietro rispetto alle nostre tradizioni, privilegiando cibo spazzatura e stili di vita scorretti».
Altro alleato di una vita lunga e sana è l’attività fisica. Fra i fattori che peggiorano qualità e aspettativa di vita c’è, poi, l’inquinamento ambientale.
Ma il segreto che il fotografo tedesco ha carpito ai centenari, è la serenità. Vivere e lavorare senza stress, non nutrire rancore, dire quello che si pensa e affrontare la vita con un pizzico di ironia e buonumore.
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