di FRANCESCO IULIANO
Un incontro per confrontarsi ed analizzare quanto contenuto nella proposta di legge sull’Autonomia differenziata (il cosiddetto Decreto Calderoli), che prevede il trasferimento di gran parte delle competenze e delle risorse fiscali attualmente gestite dallo Stato, alle Regioni richiedenti, e nella proposta di legge sull’elezione diretta del presidente del Consiglio (cosiddetto Premierato), promossa dal governo Meloni.
Si è parlato di questo nel convegno dal titolo ‘Premierato ed autonomia differenziata. Pesi e contrappesi’ organizzato dalla sezione di Catanzaro dell’Ande. Un appuntamento allestito nella sala congressi della Camera di Commercio di Catanzaro al quale hanno partecipato, moderati dal presidente dell’ordine dei Giornalisti della Calabria, Giuseppe Soluri, il docente di Diritto costituzionale presso l’Università Magna Graecia di Catanzaro, Andrea Lollo, il già presidente della Regione Calabria, Agazio Loiero, ed il segretario nazionale del Nuovo Cdu, Mario Tassone.
In apertura i saluti istituzionali della presidente della sezione catanzarese dell’Ande, Roberta Porcelli, del presidente della Camera di Commercio di Catanzaro, Crotone, Vibo Valentia, Pietro Falbo e del presidente dell’Ordine degli Avvocati di Catanzaro, Vincenzo Agosto. Per le conclusioni, in collegamento web, la presidente nazionale Ande, Marisa Fagà.
Se la proposta dell’Autonomia differenziata solleva preoccupazioni in merito alla coerenza con alcuni principi fondamentali della Costituzione, poiché potrebbe accentuare il divario economico e sociale tra le diverse aree del Paese, soprattutto tra nord e sud - è stato detto -, con il ‘Premierato’ si metteranno in luce i rischi significativi per la democrazia italiana.
In apertura, dopo i saluti del padrone di casa Pietro Falbo e del presidente Vincenzo Agosto che ha commentato dicendo che “i due temi sono profili certamente interessanti in ambito costituzionale però, quando si va a toccare la Costituzione, occorre avere un po' di di attenzione perché c'è sempre da considerare quali sviluppi si avranno. Il Premierato, nel caso in cui venisse approvato, porterebbe certamente un decremento di quelle che sono le prerogative del presidente la Repubblica. Per l’Autonomia differenziata se anche questa riforma venisse approvata, credo che porterebbe a uno sbilanciamento di quello che è l'equilibrio del Paese che già soffre di uno sbilanciamento notevole”.
A Roberta Porcelli, il compito di introdurre i lavori. “Abbiamo organizzato questo incontro perché riteniamo che ‘Premierato ed Autonomia differenziata, siano le riforme che occupano l’attuale scena politica. Sono temi che meritano una riflessione ed un confronto per cui, con l'aiuto di tecnici, di intellettuali, di politici ma anche di chi vuole partecipare al dibattito, vogliamo dare il nostro contributo. Come associazione riteniamo che sia importante mettere in relazione le due riforme”.
Entra nel tecnico delle due riforme il prof Andrea Lollo, che ha commentato come “quelle proposte dall’Ande come argomento del convegno, sono due temi che stanno insieme sicuramente per motivi di carattere politico. Da un punto di vista tecnico, invece, non è facile tenerli insieme perché sono due riforme dove una vuole attuare un testo costituzionale l'altra lo vuole riformare. Il rischio di entrambe le riforme é quello di svuotare il ruolo del Parlamento: l’Autonomia differenziata che prevede una cessione di funzioni dal Parlamento alle Regioni ed il Premierato che prevede un indebolimento del ruolo del Parlamento nel momento della scelta del Primo Ministro e dello stesso Presidente della Repubblica. Questo in nome di un principio che è la stabilità del governo. Ma mi pongo una domanda: la stabilità di governo è un principio di rango costituzionale? Perché dall'altro dato abbiamo un principio di rappresentanza che é sicuramente un principio fondamentale della nostra costituzione. Probabilmente c’è un bilanciamento tra due principi che non è proprio eguale”.
Un'impronta politica sui due temi è arrivata invece da Agazio Loiero e Mario Tassone. Agazio Loiero ha definito il ‘Premierato’ “una faccenda ingarbugliata, una follia”. Dell’Autonomia differenziata ha invece detto che “è una riforma che colpisce il sud e la Calabria. Così facendo - ha spiegato - viene fatto fuori quel fondo di perequazione sul quale il Mezzogiorno vive. La tragedia è che si sono accorti di questo troppo tardi". Per Mario Tassone “c’è sconcerto più che perplessità, per la disinvoltura con la quale sono state proposte queste due riforme di cui una è l’abbattimento della Costituzione italiana. Un disegno che, in altre sedi, ho definito eversivo. Un disegno che rimodella quelli che sono stati i principi e le fondamenta su cui si è costruita la nostra Repubblica. Abbiamo un Parlamento che è stato diroccato e che non è più depositato dalla sovranità popolare. Un Parlamento di nominati che non è espressione delle scelte del popolo ma dall'indicazione delle scelte dei cancellieri e dei cancellierati che si interessano delle vicende della politica”.
In chiusura, le considerazioni della presidente nazionale Ande Marisa Fagà che, nel complimentarsi con la presidente Porcelli e tutto lo staff dell’Ande per l’organizzazione del convegno. “Con questo incontro - ha detto - abbiamo scritto una pagina importante in un silenzio assordante delle istituzioni. Di queste riforme non si parla abbastanza ed accolgo con entusiasmo la notizia che il Consiglio regionale della Calabria abbia redatto un documento in materia di Autonomia differenziata che, però, arriva tardi rispetto al percorso fatto dalla proposta di legge”.
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