di MARCO VALLONE
La collaborazione tra due atenei calabresi, l'Università Magna Graecia di Catanzaro e l'Università Mediterranea di Reggio Calabria, è alla base della nascita di un nuovo progetto di sinergia accademica, denominato, non a caso, “Magna Graecia Mediterranea”. 28 milioni di euro messi a disposizione dal Ministero dell'Università e della Ricerca, con cui si puntano ad organizzare e realizzare 30 master, 10 dottorati di ricerca, 2 big facilities e diverse attività congiunte tra i due atenei da mettere in atto nell'arco di due annualità.
Questo il proposito, quindi, del progetto presentato in mattinata nell'auditorium dell'Università Magna Graecia di Catanzaro. I moduli formativi rientrano nelle discipline STEM (Science, Technology, Engineering, Mathematics), e vanno dal settore biomedico a quello farmaceutico, passando per quello informatico e quello biotecnologico, e spaziando persino fino all'ambito gestionale e quello agronomico. Senza dimenticare gli ambiti aerospaziale, agrotecnologico ed architettonico. Tanta carne al fuoco, dunque, per una conferenza stampa di presentazione che ha visto coinvolti il rettore dell'università Magna Graecia, Giovanni Cuda; il rettore dell'università Mediterranea di Reggio Calabria, Giuseppe Zimbalatti; il professore Stefano Alcaro, referente del progetto “Magna Graecia Mediterranea”; Paolo Sciascia, dirigente, collegato all'appuntamento da remoto, della Direzione Generale degli ordinamenti della Formazione Superiore e del Diritto allo studio (ufficio I Affari generali e coordinamento) facente capo al MUR (Ministero dell'Università e della Ricerca).
Il progetto è un provvedimento straordinario dedicato a 4 regioni dell'obiettivo 1, tra cui figura la Calabria, e rientra nelle misure previste dal D.L. 6 Novembre 2021, implementate con il decreto MUR n.2329 del 21.12.2023 in relazione ai “Patti territoriali dell'Alta Formazione per le Imprese”. L'offerta formativa è stata immaginata insieme al tessuto economico e produttivo, dopo una concertazione territoriale realizzata nel 2024 anche attraverso una manifestazione di interesse aperta alle aziende del territorio.
“Oggi presentiamo un progetto importante che celebra questa virtuosa sinergia fra l'ateneo Magna Graecia e l'ateneo Mediterranea di Reggio Calabria – ha affermato il rettore dell'Umg, Giovanni Cuda -. E' un'iniziativa importante dal punto di vista economico, ed è rivolta all'alta formazione per le imprese calabresi e per la pubblica amministrazione. Si tratta di un lavoro importante che abbiamo fatto nel corso degli scorsi anni, che ha visto un ottimo riconoscimento da parte del ministero, visto che ha stanziato una somma considerevole, molto significativa. Saranno dei master, di primo e di secondo livello, saranno dei corsi di dottorato di ricerca, e la cosa che mi fa più piacere è il metodo con cui è stata costruita questa progettualità. E' un metodo che va dal basso verso l'alto: quindi noi abbiamo ascoltato le richieste di competenze che sono state fatte e le abbiamo trasferite in corsi di formazione superiore, che si svolgeranno da qui a poco. Sono dunque molto felice di poter presentare, insieme al rettore Giuseppe Zimbalatti dell'Università Mediterranea, questo progetto, che ha un acronimo bello perché racchiude i nomi delle due università. MGM sta per 'Magna Graecia Mediterranea' e questo è un progetto che rappresenta una delle tante iniziative che, insieme all'ateneo di Reggio e anche a quello di Cosenza, se ce ne sarà l'occasione, porteremo avanti. Proprio per rispondere a quello che il territorio ci chiede. Quindi una formazione di qualità, importante, che possa essere utile alle imprese e alla pubblica amministrazione (e mi riferisco non solo ad uffici ma anche a quello che l'assistenza sanitaria richiede in questo momento)”.
Le attività dei master e dei dottorati si terranno sia a Catanzaro che a Reggio Calabria: “Sono attività che vanno in maniera orizzontale, e spaziano dall'ambito della salute, biomedico, che è il core business della nostra università, per passare anche alla farmaceutica e all'agricoltura. Tutte le competenze delle due università sono racchiuse in questa offerta formativa che sarà declinata attraverso questi master e questi corsi di dottorato di ricerca”.
Più nel dettaglio, il professore Stefano Alcaro, referente del progetto “Magna Graecia Mediterranea”, ha spiegato come vi sia stata “una concertazione col territorio. Sono circa 80 le aziende che hanno preso parte a questo processo di concertazione e che hanno espresso i loro fabbisogni formativi che si esprimono essenzialmente in master, di I e di II livello, e in dottorati. Oltre che anche in altri tipi di corsi, che sono a mio avviso piuttosto interessanti: quelli di aggiornamento e di perfezionamento. Il ministero copre solo i primi di questi corsi, con un investimento piuttosto importante: stiamo parlando di oltre 28 milioni di euro in due annualità. Sostanzialmente verranno creati 30 master, 10 dottorati di ricerca e 2 big facilities, entrambe presso l'ateneo di Catanzaro: una legata all'orto botanico chimico farmaceutico, che verrà ospitato nella zona verde antistante il Campus; e l'altra il robot Da Vinci, che è un'attrezzatura molto rilevante per la chirurgia robotica e quindi per innalzare il livello di conoscenze e perfezionamento dei nostri medici”.
“Ci sono poi una serie di altri settori coinvolti – ha illustrato Stefano Alcaro -. Partiamo da quello farmaceutico, che riguarda per esempio la nutraceutica e la fitofarmacia, ma anche la pharmaceutical care e anche altri ambiti che insistono nel settore chimico farmaceutico. Ci sono quelli che hanno a che fare con la ICT (Information and Communication Technologies) e con la telemedicina, che sono settori emergenti il cui livello di specializzazione, che è garantito proprio dai master che verranno erogati, potrà essere molto utile al territorio. Ma c'è anche altro che riguarda, per esempio, il settore agrifood (principalmente, ovviamente, con l'università Mediterranea) e il settore turistico e culturale. Tutti questi settori, nei quali è importante la presenza delle discipline STEM, sono stati espressi dalle aziende coinvolte e implementati in dei corsi che, negli anni accademici 2025/2026 e 2026/2027, verranno realizzati. Per un totale di circa 1400 corsisti: quindi un numero importante di personaggi che possono aumentare il livello di conoscenze delle discipline STEM, ai quali poi si potrebbero anche aggiungere quasi 2000 legati ai corsi di formazione e aggiornamento professionale”.
Il rettore dell'Università Mediterranea di Reggio Calabria Giuseppe Zimbalatti, infine, ha dichiarato la soddisfazione dell'università da lui guidata per “aver aderito a questa iniziativa congiunta con l'Università di Catanzaro. Ringrazio il rettore Cuda, tutti i suoi collaboratori e il professore Alcaro perché, grazie a questa ottima sinergia che si è sviluppata, siamo riusciti ad ottenere degli importanti finanziamenti per svolgere attività di alta formazione, e per avvicinarci sempre più al mondo delle professioni, al mondo imprenditoriale e alla vita economica reale”. Far collaborare i due atenei “è molto importante – ha aggiunto Giuseppe Zimbalatti – perché siamo università del territorio, non di grandi dimensioni. Per cui ci completiamo a vicenda. Molte competenze le mettiamo in comune e, pertanto, la forza dell'offerta formativa non può che guadagnarne. Non dimentichiamo che siamo in una regione dove c'è grande necessità di formazione, alta formazione, e formazione non solo generalistica ma anche specialistica. Quindi sono attività che solo mettendosi insieme si possono esaltare nei loro risultati”. Sulle specificità, Zimbalatti ha evidenziato come Catanzaro sia “punto di riferimento per l'area medica, indiscusso in tutta la regione. E Reggio Calabria ha altre specificità: sui campi dell'architettura, dell'agraria, dell'ingegneria. E quindi, messe assieme queste cose, secondo me è una bella miscela di attività: unire le forze con le proprie specificità”.
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