di FRANCESCO IULIANO
«Quello che presentiamo, è un documento finalizzato alla promozione ed al potenziamento del dialogo con i cittadini e stakeholders ma, nello stesso tempo, a rilevare le attività rivolte al cliente interno, contribuendo a far crescere tra i colleghi il senso di responsabilità e appartenenza all’Istituto, accanto all’esercizio di una costante e costruttiva autocritica mirante al miglioramento continuo. Un documento redatto con il principio della trasparenza con il fine di analizzare le criticità, fornendo le informazioni quali-quantitative necessarie alla pianificazione e programmazione di azioni e progetti relativi agli anni successivi».
Lo ha detto il direttore regionale dell’Inps Calabria, Diego De Felice, in apertura dei lavori della presentazione del Bilancio sociale relativo al 2018 allestito nella sala congressi del Museo Storico Militare (MuSMi), all’interno del Parco della Biodiversità.
Hanno partecipato all’evento il presidente del Consiglio di Indirizzo e Vigilanza dell’Inps, Guglielmo Loy ed il presidente del Comitato regionale Inps Calabria, Gianfranco Trotta. Presenti, altresì, i rappresentanti delle organizzazioni regionali dei sindacati e dei patronati.
«Quella calabrese, - ha aggiunto De Felice – è una situazione alquanto difficile considerata la diminuzione della popolazione attiva - quella che va dai 15 ai 64 anni - mantenendo, però, una sua positività nel Pil. Come Inps, abbiamo comunque svolto le attività richieste in tempi rapidi ed efficienti. Vedi per esempio il lavoro svolto in ambito di Quota 100 e reddito di cittadinanza».
Per il Reddito di Cittadinanza, l’Inps ha fatto sapere che su circa 118 mila domande pervenute, oltre 75 mila sono state accolte, più di 32mila respinte e circa 1500 in attesa.
La provincia con il maggior numero di domande è quella di Cosenza (44.389) seguita da Reggio Calabria (32.963), Catanzaro (20.452), Crotone (12.592) e Vibo Valentia (7.533).
Per Quota 100, invece, sono state circa 7mila le domande pervenute agli uffici Inps calabresi con Cosenza sempre in testa (2.585), seguita da Reggio Calabria (1.944), Catanzaro (1.468), Crotone (431) e Vibo Valentia (419).
Per Guglielmo Loy: «Nonostante i sacrifici fatti dalla popolazione lavorativa della regione, c’è da dire che l’Inps, come ente erogatore, soffre delle difficoltà sociali ed economiche di una realtà com’è quella della Calabria che deve fare i conti con un tasso basso di occupazione che ha, di conseguenza, un effetto sullo stato sociale. Meno persone lavorano meno contributi si pagano, più cresce la difficoltà a pagare le prestazioni».
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