Presentato il piano regionale sui beni confiscati, Occhiuto: “Dimostrato determinazione diversa dal passato”

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images Presentato il piano regionale sui beni confiscati, Occhiuto: “Dimostrato determinazione diversa dal passato”

  24 gennaio 2025 14:50

di MARCO VALLONE

Si è tenuta questa mattina, al dodicesimo piano della cittadella regionale calabrese a Catanzaro, la presentazione del Piano regionale sui beni confiscati. Il piano è il risultato di “un lavoro di squadra – ha affermato il presidente della giunta regionale Roberto Occhiuto - perché su questo tema si sta lavorando ormai da tre anni, insieme al sottosegretario Wanda Ferro e al ministro Piantedosi. Sono molto soddisfatto del lavoro che sta svolgendo il mio vicepresidente Pietropaolo, che ne ha la delega, con i dirigenti. Penso che abbiamo dimostrato una determinazione che in passato non c'era nell'utilizzo dei beni confiscati: ce lo ha riconosciuto il ministero dell'Interno in più occasioni. Oggi con questo piano che presentiamo, e che è già deliberato, sostanzialmente investiamo circa 30 milioni del ciclo di programmazione in corso, quindi quello 2021-2027, nell'ambito del programma operativo regionale. E altri 15 milioni circa di FSC (Fondi per lo Sviluppo e la Coesione ndr). Lo facciamo avendo modificato le regole – ha rilevato Occhiuto -, prevedendo accordi con le amministrazioni locali in maniera tale da rendere più veloce la spesa nell'utilizzo di queste risorse”.

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Alla conferenza stampa in cui è stato illustrato il documento sono intervenuti, oltre al presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, anche la sottosegretaria di Stato al ministero dell'interno, con delega ai beni confiscati, Wanda Ferro, e il vicepresidente della giunta regionale con delega alla valorizzazione ai fini sociali dei beni confiscati alla criminalità organizzata, Filippo Pietropaolo. Presenti in sala, inoltre, i 27 sindaci dei comuni destinatari dei contributi sui beni confiscati.

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La strategia regionale in proposito punta a favorire il riutilizzo e la restituzione dei beni confiscati alla collettività per finalità sociali ed istituzionali, attraverso azioni di recupero sistematiche e strutturate sul territorio, capaci di garantire la gestione del bene. “Sono soddisfatta rispetto ai beni confiscati. E' una delega che ho fortemente voluto – ha sottolineato Wanda Ferro -, una delega che ha visto nell'ultimo anno il 46% in più di assegnazione agli enti locali, ma anche al sociale, di beni confiscati alla mafia. E' una simbologia importante di uno Stato più forte delle mafie che alla fine restituisce ai cittadini sani e onesti ciò che è stato tolto. Possono diventare dei presidi importanti per la sicurezza, per la legalità, per il sociale. Questa è una grande sfida alla quale abbiamo anche affiancato una sfida culturale, che vede una delle più grandi mostre, con opere d'arte d'importantissimo prestigio, di importanti sequestri. E' partita da Roma, passando per Milano e arriverà a febbraio a Reggio Calabria, dove certamente avremo modo di dare un segnale in più anche da questo punto di vista”.

La sottosegretaria Wanda Ferro si è detta inoltre “felicissima per l'operato della Regione Calabria, nella quale il presidente Occhiuto ha accettato la mia proposta di inserire questa delega, che è stata affidata al vicepresidente Pietropaolo, e che sta vedendo ovviamente affiancamento al comune attraverso il primo protocollo siglato con l'agenzia nazionale. Questo ci tengo a dirlo: è stata la prima regione, attraverso la volontà di strutturazione, di affidamento, di affiancamento ai comuni, a compiere opere di demolizione e quindi anche di salvaguardia dell'ambiente. Avanti tutta. Certamente abbiamo bisogno di sollecitare i comuni perché, nel bando, rispetto ai 144 beni, poco più della metà hanno risposto. E quindi, devo dire, considerato che oggi gli strumenti ci sono diciamo ai comuni 'prendeteli tutti, attuateli e date un segnale molto forte'. Sono certa che i comuni calabresi ci daranno le giuste gratificazioni”.

Sono state coinvolte anche le associazioni: “Per esempio, come agenzia dei beni confiscati – ha spiegato Wanda Ferro -, per la prima volta abbiamo attuato una norma che era prevista nel codice antimafia del 2017, rispetto al sociale che poteva essere singolo e in forma associata. Attraverso anche un affiancamento di risorse che potevano, attraverso i progetti ritenuti idonei, guardare a un'importante sfida che è quella del welfare. A questo si aggiunge un bando, che abbiamo fatto a livello nazionale, per quello che riguarda tutti i centri terapeutici per le tossicodipendenze o per le varie dipendenze. Questo dobbiamo fare, credo che siamo sulla giusta strada”.

“I dati sono questi – ha evidenziato, infine, il vicepresidente della giunta regionale con delega alla valorizzazione ai fini sociali dei beni confiscati alla criminalità organizzata, Filippo Pietropaolo -: i beni confiscati che sono stati assegnati alla Calabria sono oltre 3000. 1006 sono già stati già destinati ai Comuni. Noi abbiamo realizzato una manifestazione d'interesse rivolta ai 145 comuni della Regione che hanno dei beni confiscati già assegnati dalla agenzia nazionale, per invitarli a presentare dei progetti indicando dei criteri. Di questi 145 comuni hanno partecipato poco più della metà. Quindi abbiamo selezionato dei progetti, e i sindaci dei comuni che sono stati selezionati sono tutti qui. Sono progetti che riteniamo validi, e ci sono 27 iniziative più 6 di pertinenza della Regione. Dunque in totale 33 iniziative che sono finanziate con questa delibera”.

“La novità importante della Regione – ha tenuto a sottolineare Pietropaolo – è che abbiamo stanziato, tra PR Calabria e FSC, 44 milioni. Di questi 44 milioni la gran parte sono già impegnati con queste iniziative e abbiamo da parte 18 milioni per finanziare la gestione. E' la prima volta che si fa: cioè dare un contributo, un sostegno, alle iniziative che si attuano. Stiamo parlando di iniziative sociali, nel terzo settore, che si attuano sui beni confiscati, dandogli anche un contributo per la gestione nei primi 3 anni. Questa cosa avverrà man mano che i progetti partono. Quindi quello che oggi io vorrei anche segnalare al presidente e al sottosegretario, che ringrazio per la presenza, è che se noi avessimo altri 20 milioni riusciremmo a rifare un avviso per incentivare i Comuni a partecipare tutti, ma anche a dare un segno molto più importante sul territorio. Certo adesso parte – ha spiegato il vicepresidente della giunta regionale – una fase di coprogettazione, che è quella che abbiamo previsto tra la regione, i comuni identificati, il terzo settore e le prefetture. Perché con questa coprogettazione si identificano esattamente le iniziative che vanno a essere realizzate, sempre rivolte al sociale, nei beni confiscati, per i quali noi diamo un contributo. L'attività di coprogettazione sarà fondamentale”.

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