
“Rispettare le regole non per reprimere, ma per prevenire.”
È questo il filo conduttore dell’incontro tra il Garante per le vittime di reato e il Questore di Catanzaro, Giuseppe Linares, al quale è stata consegnata la relazione annuale dell’Ufficio del Garante.
Nel corso del confronto, Linares e Lomonaco hanno concordato sulla necessità di una educazione civica a 360 gradi, che coinvolga realmente tutti gli attori della comunità. Solo così è possibile intercettare, nei diversi momenti della vita delle persone, quelle crepe di fragilità che possono trasformarsi in devianza o sfociare in situazioni di disagio profondo.
«Il Questore Linares – sottolinea il Garante regionale per le vittime di reato, Antonio Lomonaco – possiede una grande esperienza sul campo e una profonda conoscenza delle misure di prevenzione, alle quali si approccia non con un’impostazione repressiva, ma con una visione pragmatica e orientata alla prevenzione. Questa è la strada da seguire per promuovere una vera cultura della legalità: una cultura che consenta alle vittime di conoscere i propri strumenti di tutela al di là dei procedimenti giudiziari e che, allo stesso tempo, richiami alla consapevolezza chi compie azioni illecite. L’obiettivo è un’applicazione del diritto equilibrata, che non consideri gli attori in campo come parti contrapposte, ma come soggetti responsabili che tracciano insieme un percorso condiviso nella società.»
Un passaggio delicato su cui si è registrata piena sintonia riguarda il tema del bullismo.
«Abbiamo trovato nel Questore – continua Lomonaco – una grande sensibilità sul tema: l’impegno, per ciò che concerne la Provincia di Catanzaro, sarà quello di condividere le segnalazioni e agire in modo congiunto, promuovendo campagne di educazione e prevenzione anche in quei casi in cui la legge, per ragioni anagrafiche, non consente interventi formali.»
Un ringraziamento va al Questore Linares per il lavoro che sta conducendo con presenza costante sul territorio.
«Come più volte ribadito – conclude Lomonaco – l’Ufficio del Garante regionale per le vittime di reato continuerà a essere un punto di riferimento e un soggetto propulsore per tutte le istituzioni impegnate nella tutela della comunità. La giustizia non deve essere percepita come “minaccia” o “grimaldello”, ma come strumento condiviso di protezione e crescita per l’intera società.»
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