Pride a Catanzaro, FdI: "Per Bosco il capoluogo non è una città normale: inaccettabile"

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La conferenza stampa per presentare Road to pride
  21 giugno 2025 11:11

 Un’amministrazione comunale in affanno, incapace di gestire l’ordinario, si rifugia sempre più spesso nel sostegno a iniziative promosse da associazioni e movimenti con una marcata impronta ideologica. È quanto accaduto anche durante la conferenza stampa di presentazione del Pride, che si vorrebbe organizzare a Catanzaro.

Un’amministrazione che non riesce a garantire il decoro minimo — dai cimiteri in stato di abbandono alle strade ridotte a groviera, dall’erba alta nei quartieri al degrado urbano diffuso — si aggrappa alla propaganda arcobaleno per distrarre l’opinione pubblica dai propri fallimenti. Nessuna visione sulla costruzione del nuovo ospedale, totale incertezza sui pontili che dovrebbero rilanciare la stagione estiva 2025: ma si pensa al Pride del 2026. È il tentativo maldestro di parlare di nuovi diritti, quando non si riescono nemmeno a garantire quelli basilari, per i quali i cittadini pagano tasse salatissime.

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Ma c’è di più. Durante la conferenza stampa, l’assessore alla Pubblica Istruzione ha affermato che il tema dei diritti LGBTQ+ va portato nelle scuole. Una dichiarazione che ci preoccupa profondamente. Fratelli d’Italia è da sempre chiara: l’educazione affettiva e sessuale è un diritto e un dovere delle famiglie, non un compito da delegare alle aule scolastiche, tanto meno quando si tratta di promuovere una visione ideologica come quella della cultura gender.

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Ancora più sconcertanti sono però le parole del presidente del Consiglio comunale Gianmichele Bosco, che avrebbe dichiarato: "Catanzaro deve diventare una città normale, dove tutti possano uscire da casa come credono, dove si possano rivendicare i propri diritti. Sarà un percorso lungo ma fattibile: dobbiamo lasciare una traccia."

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Se sono vere queste affermazioni, ci troviamo di fronte a un fatto grave: il presidente del Consiglio comunale ritiene evidentemente che Catanzaro, oggi, non sia una città normale. Una città, cioè, in cui la libertà di espressione non sarebbe garantita. È inaccettabile che il presidente del consiglio comunale squalifichi così l’intera comunità che è chiamato a rappresentare.

Quanto alla "normalità", evitiamo di addentrarci in discussioni filosofiche o sociologiche: ci basta dire che, per i cittadini, l’unica cosa anormale è questa amministrazione, che non tutela i diritti fondamentali, non offre servizi, non dà risposte concrete e preferisce rifugiarsi nella narrazione ideologica per mascherare il proprio fallimento.

 

Coordinamento Cittadino
FDI Catanzaro

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