“Accogliamo molto favorevolmente il Protocollo Lavoro del governo volto a garantire salute e sicurezza sui luoghi di lavoro in queste settimane di temperature proibitive. Abbiamo però notato che rimangono al momento tagliati fuori settori come quello del commercio e della vigilanza, nonché i servizi alla persona e ristorazione. Si tratta di ambiti che spesso portano i lavoratori a lavorare all’esterno mettendoli a contatto diretto con il caldo infuocato e per i quali sarebbe opportuno prevedere forme di tutela”.
Lo afferma il Segretario Generale Fisascat Cisl Calabria Fortunato Lo Papa che aggiunge: “Anche le aziende di questi ambiti devono dotarsi di Dvr (Documenti di Valutazione dei Rischi) e programmare turnazioni nonché ogni altro tipo di intervento utile a rendere il lavoro sicuro e ad evitare malori”.
Il vademecum del ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali fa un passaggio specifico sui lavoratori indoor: “Anche i lavoratori indoor sono a rischio di stress climatico che può aumentare durante le ondate di caldo, in particolare coloro che
lavorano in edifici scarsamente raffreddati o in ambienti con elevata produzione di calore industriale, svolgono lavori fisici pesanti o devono utilizzare DPI in condizioni di caldo. Le alte temperature aumentano anche i livelli di CO2 indoor che possono ridurre le capacità cognitive. Le alte temperature in combinazione con gli inquinanti dell'aria interna possono anche peggiorare la cosiddetta "sindrome dell'edificio malato”. “Auspichiamo quindi – afferma Lo Papa – che il perimetro dell’intesa si possa ampliare allargando la platea di lavoratori e lavoratrici da tutelare”.
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