
di SETTIMIO PAONE
La nuova indagine “Qualità della Vita 2025” di ItaliaOggi e Università La Sapienza conferma un quadro ormai strutturale: la Calabria continua a occupare le ultime posizioni tra le province italiane. Anche quest’anno nessun territorio calabrese riesce a superare la metà della classifica nazionale.
Catanzaro si conferma la provincia con la performance migliore della regione, posizionandosi attorno alla 90ª posizione grazie a una rete di servizi più stabile e a risultati leggermente superiori negli indicatori sanitari. Cosenza mostra un lieve miglioramento e si attesta nella parte bassa ma non nelle ultimissime posizioni, sostenuta dalla presenza universitaria e da un tessuto culturale più dinamico.
Situazione più complessa per Vibo Valentia, che resta indietro nonostante un forte potenziale turistico. Fragilità economiche, redditi bassi e servizi disomogenei continuano a frenare il territorio.
Il quadro più critico riguarda Crotone e Reggio Calabria, che anche nella rilevazione 2025 occupano stabilmente gli ultimi posti della graduatoria nazionale. Indicatori economici deboli, infrastrutture insufficienti, livelli di istruzione bassi e scarsa capacità di attrarre investimenti continuano a penalizzare le due province joniche.
Nel complesso, la Calabria conferma debolezze strutturali profonde, soprattutto in ambiti come lavoro, redditi, servizi pubblici e formazione. Restano alcuni punti di forza — sicurezza, ambiente, patrimonio culturale — che però non riescono a compensare un ritardo storico che richiede interventi concreti e continui nel tempo.
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