Quando il pallone unisce: Mantova e Catanzaro, niente partita ma grigliata e fair play tra tifosi

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images Quando il pallone unisce: Mantova e Catanzaro, niente partita ma grigliata e fair play tra tifosi

  22 aprile 2025 15:30

di CARLO MIGNOLLI

Doveva essere una normale Pasquetta di calcio, con bandiere sugli spalti, cori e la tensione di una sfida importante di Serie B. Il match tra Mantova e Catanzaro, valevole per il campionato di Serie B, in programma ieri, lunedì 21 aprile, è stato rinviato in segno di lutto per la scomparsa di Papa Francesco, venuto a mancare proprio la mattina dell’incontro.

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La decisione di fermare lo sport italiano è arrivata a poche ore dal fischio d’inizio. Una notizia accolta con rispetto, ma anche con rammarico da centinaia di tifosi già giunti nella città lombarda. Ed è proprio qui che si è scritta una delle pagine più belle della stagione, lontana dai riflettori, ma degna di prime pagine e titoli d’apertura.

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I gruppi ultras del Mantova hanno deciso di invitare i tifosi ospiti presso la loro sede di Lunetta, periferia cittadina che ospita lo storico cuore pulsante del tifo virgiliano. Nessun rancore, nessuna tensione, solo voglia di condividere. E così è stato: birre, grigliata, un pallone che rotola sul prato e una partitella improvvisata. Niente stadio, ma tanto spirito sportivo.

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Non era la prima volta che catanzaresi e mantovani si incontrassero: c’è un’amicizia che deriva dal fatto che i mantovani sono gemellati con i bresciani, amici storici degli Ultras Catanzaro.

In un’Italia spesso abituata a raccontare episodi negativi legati al mondo ultras - scontri, diffide e polemiche - quello che è accaduto ieri a Mantova è un esempio raro di ciò che il tifo può e dovrebbe rappresentare: passione, appartenenza, condivisione e rispetto. Anche di fronte a una notizia grave, come la scomparsa del Papa, i tifosi non hanno reagito con rabbia o protesta. Hanno reagito con un gesto che ha un sapore antico, quasi romantico: trovarsi, giocare, mangiare insieme. Sentirsi parte di qualcosa che va oltre il risultato.

Il risultato? In questo caso non conta. Perché ieri non c’era da vincere o perdere, ma solo da dimostrare che il calcio può ancora essere un collante sociale. Un luogo, fisico e simbolico, dove anche due tifoserie lontane si possono incontrare, conoscersi e rispettarsi.

In un’epoca in cui si tende a demonizzare il tifo organizzato, la giornata di ieri ci ricorda che a volte bastano un pallone, un po’ di carne alla brace e qualche birra per trasformare una giornata triste in un momento di fratellanza. Ieri a Mantova, il calcio ha vinto comunque, anche senza i tre punti in palio.

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