di ANTONIO MUNGO*
Due giornate trascorse a Catanzaro (sabato 1 e domenica 2 marzo) per raccogliere le firme in presenza a sostegno dell'iniziativa popolare che proporrà al Parlamento italiano l'approvazione di una legge per l'istituzione di una Fondazione a favore delle famiglie. Abbiamo incontrato tante persone, e tra le tante, che ci hanno pazientemente ascoltato, anche coloro, per fortuna poche, che hanno manifestato segnali di totale indifferenza rispetto al problema del disagio economico familiare. La risposta che più mi ha fatto indignare è stata quella di un signore abbastanza adulto (lo definisco così per non offendere nessuno nel dire che era anche anziano) che testualmente ha riferito: "Non mi interessa!", senza aggiungere null'altro.
Se da un lato posso comprendere, anche sforzandomi, il livello di apatia diffusa, la perdita di fiducia dei cittadini rispetto a qualsiasi proposta innovativa (e questo per ovvia causa della mala politica che non sto qui ad analizzare),non vi sono ragioni tollerabili per giustificare questo ignobile soggetto, probabilmente appartenente alla medio borghesia catanzarese, magari oggi in pensione dopo anni di occupazione immeritata di un posto di lavoro (frutto di qualche raccomandazione nei tempi delle vacche grasse storicamente note).
Una amarezza profonda che riesco a risanare grazie alle firme depositate da tanta gente molto ben predisposte a rispettare il lavoro svolto al freddo e sotto un gazebo all'uopo allestiti in piazza Prefettura.
Al caro signore voglio augurare tutto il bene di questo mondo e di non trovarsi mai in una condizione di bisogno, quello stesso bisogno che ho letto nel volto di una signora che, presentatosi nel primo giorno di raccolta (sabato) ha sottoscritto il modulo impegnandosi, così come ha fatto, ad accompagnare il marito ed il figlio nella mattina successiva (domenica) per farlo firmare.
In quella famiglia ho letto, con la chiave della solidarietà, il fallimento della società, sempre meno attenta e sempre più distante di chi ogni giorno lotta per la sopravvivenza.
È per questa famiglia, e per tutti coloro che vivono rasentando la fame (non è esagerazione ma realtà, purtroppo) che continuerò personalmente e continueremo con gli amici attivisti, a raccogliere quante più firme possibile in tutta la regione Calabria.
A chi si girerà dall'altra parte, evitando di comprendere il grido di allarme, rivolgo l'invito ad interrogare la propria coscienza e niente piú, del resto ognuno risponde al giudice di se stesso.
E mentre in tanti ora stanno godendo la partita in casa del Catanzaro, io sono nel mio garage a scaricare da solo gazebo, tavolino, sedie, mettendo in ordine i moduli delle firme pazientemente raccolte sopportando anche offese ricevute.
Stanco ma soddisfatto invio il presente comunicato stampa quale resoconto di chi ha dedicato due giorni del proprio tempo libero per una causa nobile e giusta.
*Responsabile raccolta firme Calabria Pensiero Popolare Italiano
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