Rassegna "Sciò", "Missione Roosevelt" a Catanzaro: la città da un altro punto di vista

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  18 maggio 2025 17:29

di IACOPO PARISI

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Questa mattina Catanzaro ha ospitato Missione Roosevelt, un’opera urbana tanto sorprendente quanto potente, ideata dal collettivo italo-francese Tony Clifton Circus, nell’ambito della rassegna internazionale “Sciò! Il teatro, fuori”, promossa dalla Fondazione Politeama diretta da Settimio Pisano.

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Il titolo dello spettacolo non è casuale: richiama Franklin D. Roosevelt, presidente degli Stati Uniti d’America che guidò il Paese per ben quattro mandati su una sedia a rotelle. Una figura simbolo, che ha incarnato la forza della resilienza e la capacità di guidare anche nella vulnerabilità. È proprio attorno a questo paradosso che si sviluppa Missione Roosevelt, un esperimento urbano che trasforma lo spettatore in attore, e la città in spazio da attraversare con occhi e corpi diversi.

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Guidati da Iacopo Fulgi, fondatore della compagnia, e da Diane Bonnot, artista e performer, quindici cittadini autonomi si sono ritrovati su Corso Mazzini per dare il via a una “missione” particolare: percorrere le strade del centro storico su una sedia a rotelle. Un’esperienza tanto ludica quanto rivelatrice, dove il mezzo stesso – simbolo di esclusione e tabù – diventa strumento per riflettere sulla libertà di movimento e sulle barriere, architettoniche e culturali, che ancora ostacolano l’accessibilità nelle nostre città.

Il percorso si è snodato tra vicoli, discese, ostacoli e prove collettive, fino all’ingresso di Villa Margherita. Lungo il tragitto, i partecipanti hanno affrontato sfide fisiche e simboliche, trasformandosi in un piccolo plotone urbano, coeso e curioso, che ha “invaso” lo spazio pubblico lasciando una traccia colorata e viva. Un gioco, sì, ma che ha mostrato con forza la complessità del muoversi in una città che spesso non è pensata per tutti.

Tra i partecipanti anche Giuliana Furrer, assessora comunale alle Attività Produttive, che ha commentato:

“Sicuramente è un’opera di sensibilizzazione importante, molto più efficace di una campagna pubblicitaria. Sperimentare direttamente cosa vuol dire attraversare la città in sedia a rotelle, compiere anche le azioni più semplici, fa riflettere. Le difficoltà ci sono, eccome. Pochi esercizi hanno lo scivolo, e anche con le discesine non è facile: serve forza, e spesso l’aiuto di qualcuno. Servirebbe una rivoluzione, anche se non è facile attuarla.

Anche un altro partecipante, un cittadino che ha voluto provare questa esperienza, ha condiviso una riflessione lucida e concreta:

Stare su una sedia a rotelle ti fa capire quanto è difficile per chi deve farlo ogni giorno. Da un lato è stata un'esperienza divertente e coinvolgente, ma dall'altro ci ha dato l'occasione di riflettere su quanto sia effettivamente sia complicato per chi ha a che fare con una disabilità. Le barriere architettoniche purtroppo limitano tutto e tutti.”

All’iniziativa erano presenti anche Donatella Monteverdi, assessora comunale alla Cultura, e Settimio Pisano, direttore della Fondazione Politeama, che hanno voluto ribadire l’importanza di una rassegna come “Sciò! Il teatro, fuori”. Missione Roosevelt ne è un esempio concreto: un’azione artistica che incarna pienamente lo spirito del progetto, ovvero portare il teatro fuori dai suoi confini consueti per farlo vivere nella città, tra la gente, trasformando lo spazio urbano in palcoscenico e i cittadini in protagonisti attivi. Un atto collettivo di consapevolezza, un invito a guardare con occhi diversi gli spazi che attraversiamo ogni giorno senza accorgerci delle difficoltà che tanti vivono costantemente.

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