di SETTIMIO PAONE
Sicurezza sul lavoro, dumping contrattuale e fuga dei giovani: questi i temi che hanno animato la prima giornata della quarta edizione della Festa nazionale della UIL, andata in scena il 13 giugno a Reggio Calabria, sul Lungomare Falcomatà. In una cornice suggestiva e fortemente simbolica, il sindacato ha scelto di aprire la sua manifestazione annuale proprio nel cuore del Mezzogiorno, dove più urgente si fa la richiesta di politiche concrete, dignità del lavoro e giustizia sociale.
Protagonista della serata è stato il segretario generale della UIL, Pierpaolo Bombardieri, che fin dal suo intervento ha tracciato una linea chiara: “Il Sud non ha bisogno di folklore o pacche sulle spalle, ma di infrastrutture vere, di reti, di rispetto. È ora di smettere di trattare questa terra come se fosse marginale: vogliamo un’Italia unita nei diritti, non solo sulla carta geografica”. Atteso inizialmente tra i relatori anche il presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, la cui assenza – legata alle recenti vicende giudiziarie che lo riguardano – ha lasciato spazio a una riflessione ancor più netta sul vuoto politico che spesso accompagna il dibattito sul Mezzogiorno. Un’assenza simbolica che ha rafforzato il tono del confronto.
Durante il primo panel della giornata, dedicato al tema del dumping contrattuale e ai suoi effetti sul mercato del lavoro, Bombardieri ha denunciato con forza l’emergenza sicurezza nei luoghi di lavoro, ricordando che ogni anno oltre mille persone perdono la vita mentre svolgono la propria attività. “La sicurezza non è un costo da tagliare, è un diritto fondamentale. Non possiamo più accettare un Paese che si abitua a contare i morti”, ha detto con fermezza.
Ampio spazio è stato riservato anche al fenomeno della fuga dei giovani dal Sud. “Abbiamo perso 160 mila ragazzi in un anno, tantissimi di loro provenienti dal Mezzogiorno. È una ferita aperta: serve una strategia nazionale che crei condizioni reali per restare o tornare. Non possiamo continuare a perdere energie, competenze, futuro”.
Ad affiancare Bombardieri, la segretaria generale UIL Calabria, Mariaelena Senese, ha rilanciato la vocazione territoriale del sindacato: “La UIL non fa passerelle, ma ascolta e rappresenta. Noi viviamo qui, lavoriamo qui, lottiamo ogni giorno per chi spesso non ha voce”. Tra le proposte concrete emerse, anche l’idea di un fondo regionale per il rientro dei giovani calabresi emigrati, destinato a sostenere chi vuole riportare nella propria terra competenze, idee e progettualità.
A rendere la giornata ancora più significativa, un momento di apertura dedicato alla cultura e all’identità locale, con l’esibizione del coro dell’IIS “Lucrezia della Valle” di Cosenza e la proiezione di cortometraggi curati dalla Calabria Film Commission. Un omaggio alla Calabria che resiste e che produce valore, anche attraverso l’arte e la memoria.
Il clima di partecipazione è stato forte e autentico, con centinaia di persone accorse da tutta la regione e da varie parti d’Italia. Tra delegazioni sindacali, studenti, amministratori e cittadini, la prima giornata della Festa nazionale UIL ha lanciato un messaggio preciso: il sindacato vuole essere presente dove si gioca il futuro del Paese, e il Sud non può più essere messo in coda. Domani la seconda giornata, dedicata ai temi delle infrastrutture, della mobilità e dei servizi pubblici. Ma intanto, da Reggio Calabria, arriva una certezza: senza rispetto per il Sud, non ci sarà alcuna unità reale.
Testata giornalistica registrata presso il tribunale di Catanzaro n. 4 del Registro Stampa del 05/07/2019.
Direttore responsabile: Enzo Cosentino. Direttore editoriale: Stefania Papaleo.
Redazione centrale: Via Cardatori, 9 88100 Catanzaro (CZ).
LaNuovaCalabria | P.Iva 03698240797
Service Provider Aruba S.p.a.
Contattaci: redazione@lanuovacalabria.it
Tel. 0961 873736