Ricambio lavoratori idraulico-forestali, Ugl Agroalimentare sostiene la proposta del PD

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  24 luglio 2025 13:37

La segreteria regionale Ugl Agroalimentare esprime interesse per la proposta del gruppo regionale del Partito Democratico a favore del ricambio generazionale dei lavoratori idraulico-forestali della Calabria.

La proposta ha sicuramente il pregio di dedicare attenzione al tema primario del rilancio delle condizioni socioeconomiche delle realtà montane e rurali della Calabria legate con la previsione di nuova occupazione forestale e con le politiche di tutela del territorio e del patrimonio naturale regionale.

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La Ugl Agroalimentare osserva però come l'iniziativa legislativa presenti dei punti critici e dovrebbe essere inquadrata nell'ambito di una più ampia politica di valorizzazione delle comunità interne della nostra regione, realtà e territori che necessitano, e meritano, adeguati provvedimenti a sostegno, mirati sia alla protezione degli ambienti naturali che funzionali e prodromici ad un reale sviluppo locale. Questo per evitare il pericolo di riproporre mere misure assistenziali che rischierebbero di trasformare le opportunità di crescita in fattori limitanti dello sviluppo socioeconomico territoriale.

L'iniziativa del Pd ha anche il merito di porre l'attenzione sulla oggettiva necessità di un ricambio generazionale tra i lavoratori forestali della Calabria, un tema ripetutamente sostenuto dalla Ugl Agroalimentare nel corso degli anni con iniziative e convegni in merito. I lavoratori forestali svolgono una preziosa azione, a questi sono demandati compiti primari ed importanti, non sempre adeguatamente considerati: le opere di salvaguardia idrogeologica, il servizio di sorveglianza idraulica ed antincendio, l'insostituibile funzione di manutenzione del territorio e tutela del patrimonio naturalistico regionale, oltre al supporto dei centri abitati minori che costituiscono una importante parte storico-identitaria della Calabria.

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Tuttavia, la Ugl Agroalimentare osserva come la proposta, se da un lato ha il merito di dare attenzione ad un problema reale, sia carente in vari aspetti che andrebbero affrontati con visione, coerenza e coraggio dalle forze politiche e sindacali.

Per la Ugl una iniziativa legislativa regionale non può prescindere dal quadro normativo comunitario e nazionale di riferimento e va rilevato come la legge quadro che regola le attività forestali in Calabria sia ancora la L.442 del 1984, che non risulta abrogata e vieta l'assunzione di nuovi lavoratori forestali in Calabria. Una legge che ha anche garantito nel tempo il sostegno economico del governo nazionale al settore, pur tra polemiche e difficoltà. Adesso, si rende quindi necessario un nuovo patto tra la Regione Calabria ed il governo centrale che modifichi e superi la legge 442/84, consentendo alla Regione di programmare a medio-lungo termine adeguate politiche di gestione, protezione e valorizzazione del territorio.

Queste dovrebbero includere: nuove politiche di gestione, incremento e valorizzazione della filiera bosco-legno; interventi mirati alla salvaguardia e allo sviluppo delle risorse naturali valorizzate anche a fini turistici attraverso sentieri, percorsi, caselli, etc.

In tale ottica di rinnovamento e rilancio del settore andrebbe ad inquadrarsi la necessità di prevedere l'assunzione di nuovi lavoratori adeguatamente formati e legati ai territori.

Per la Ugl Agroalimentare, dato atto e merito della positiva gestione attuale del settore da parte dell'Assessore Gallo e del DG di Calabria Verde, Dr. Oliva, l'iniziativa del Pd merita attenzione e può essere un opportuno momento di confronto ma va approfondita, sia rispetto alle risorse economiche disponibili che sembrano vaghe, sia rispetto alle prospettive progettuali, ed inserita in un più ampio contesto, al fine di adeguare ed armonizzare la legislazione regionale con le disposizioni nazionali e comunitarie, ad esempio, la direttiva europea relativa alla rinaturalizzazione dei territori, vincolante per gli Stati membri dall'agosto 2024, la normativa nazionale riguardo la partecipazione dei lavoratori prevista dalla L.76/25 in attuazione dell'art.46 della Costituzione.

 

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