di STEFANIA PAPALEO
La Calabria punta su ricerca e innovazione e lo fa anche attraverso il Polo Pitagora, destinato a diventare punto di riferimento ed aggregazione per i diversi attori operanti nel settore ICT , in stretta collaborazione con gli altri Poli di innovazione regionali. Con Dna:Lab capofila del soggetto Gestore, il Polo Pitagora si è, infatti, aggiudicato il settore “Ict e Terziario Innovativo”, che andrà a valere sulla misura Por Calabria Fesr-Fse 2014/2020, con cui la Regione Calabria finanzierà lo sviluppo economico del territorio attraverso sette diversi Poli di Innovazione e della valorizzazione delle infrastrutture di ricerca territoriali. L’investimento rientra nel quadro di azioni regionali finalizzate a rafforzare le sinergie tra il sistema produttivo e il mondo della ricerca attraverso i Poli che, nello specifico, sono strutture o raggruppamenti organizzati di parti indipendenti volti a incentivare le attività innovative mediante la promozione, la condivisione di strutture e lo scambio di conoscenze e competenze e contribuendo efficacemente al trasferimento di conoscenze, alla creazione di reti, alla diffusione di informazioni e alla collaborazione tra imprese e altri organismi che costituiscono il polo. Ed è in quest'ottica che rientra l'attività del Polo Pitagora, formato da una Rete di piccole, medie e grandi imprese, organismi di ricerca di eccellenza che operano attivamente non solo sul territorio calabrese, ma anche su quello nazionale e internazionale. L'obiettivo, in particolare, è quello di
favorire e supportare lo sviluppo di progetti di ricerca ad alto contenuto tecnologico che possano avere forti potenzialità e ricadute sul tessuto economico locale, con l'erogazione di servizi incentrati su modalità applicative high-tech per favorire il matching tra domanda e offerta,
supportando la crescita e la competitività dei partner del Polo, creando condivisione tecnologica per diffondere e ampliare il know-how innovativo tra un maggior numero di aziende al fine di diversificare l’offerta e rendendo, così, il settore delle tecnologie 4.0 più competitivo.
In sintonia con i desiderata della stazione appaltante, ben identificati nelle condizioni presenti nel bando di gara, il board del soggetto gestore, guidato da DNA:LAB, ha, dunque, impresso una marcato indirizzo industriale senza, tuttavia, tralasciare gli obblighi di trasferimento tecnologico. Insomma, le premesse ci sono tutte. Adesso non resta che attendere i risultati, in nome di quella sfida sulla quale il Governatore Mario Oliverio, nel momento di presentare i bandi, aveva invitato tutti a concentrarsi, “se vogliamo – aveva ribadito a gran voce - che la capacità produttiva di questa terra inneschi una condotta virtuosa e trainante per il sistema economico e sociale calabrese”.
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