Rifiuti, differenziata insufficiente nei parchi calabresi: la denuncia di Legambiente

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  20 gennaio 2023 13:37

Colpiscono in negativo i dati della raccolta differenziata nei comuni dei Parchi nazionali calabresi: il Pollino, con una raccolta differenziata pari al 57,16 %, la Sila, con una raccolta differenziata al 48,98% e soprattutto l’Aspromonte che, non solo raggiunge una raccolta differenziata di appena il 34,74%, ma risulta in discesa di ben 6,81% rispetto all’anno 2020.

Lo rende noto Legambiente che spiega come siano 265 i Comuni ricicloni segnalati a livello nazionale per la differenziazione dei rifiuti (che superano il 65% di raccolta differenziata) e 87 i Comuni Rifiuti Free (in cui la produzione pro-capite di rifiuti avviati a smaltimento è inferiore ai 75 Kg/ab/anno).

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Tra il 2020 e il 2021 se i Comuni ricicloni sono aumentati del 9,3% (pari a 46 unità), sono rimasti stabili - segnala l'associazione -  i Comuni Rifiuti Free. La miglior performance è del Parco Nazionale delle Dolomiti Bellunesi con una media dell’86,68%. In Calabria, invece, sono 22 i Comuni ricicloni presenti nel Parco nazionale del Pollino, 8 quelli presenti nel Parco nazionale della Sila e 3 quelli che insistono sul territorio del Parco nazionale dell’Aspromonte. Mentre solo 11 Comuni del Parco nazionale sui 56 complessivi raggiungono l’obiettivo previsto (75kg/abitante/anno di secco residuo) per essere qualificati come Comuni rifiuti free e sul versante calabrese del Parco sono solo 6: Frascineto, Buonvicino, Morano Calabro, Cersosimo, San Basile e Plataci. Comuni che possiamo considerare effettivamente virtuosi e con politiche ambientali coerenti con la tutela della natura e la missione del Parco nazionale. 

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“Per raggiungere gli obiettivi al 2030 e favorire la transizione ecologica soprattutto nei parchi, territori ricchi di natura ma più esposti ai cambiamenti climatici, serve un cambio di passo con politiche territoriali efficaci e coerenti. –  dichiara Antonio Nicoletti, responsabile aree protette di Legambiente – I dati di Parchi Rifiuti Free fotografano una situazione di forte ritardo di troppi Comuni e desta particolare preoccupazione la situazione dei 56 Comuni che hanno il 100% del proprio territorio in un Parco nazionale che sono, però, ben lontani, tranne rare eccezioni, dall’obiettivo del 65% di raccolta differenziata. Importante un patto tra parchi e comunità locali. Per realizzare la transizione ecologica è importante che i parchi, oltre a mantenere efficienti gli ecosistemi e tutelare le specie a rischio, non perdano la sfida di accompagnare i territori e le comunità locali verso scelte green e politiche di sviluppo innovative basate sulla qualità ambientale, la tutela della biodiversità e la coesione territoriale”.

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“I parchi e le altre aree protette sono preziosissimi per la Calabria e possiedono una straordinaria rilevanza ecologica e ambientale oltre che socio- economica” rileva Anna Parretta, presidente di Legambiente Calabria. Dovrebbe essere chiara a tutti la necessità sia di proteggere il patrimonio naturale esistente sia di aumentare la percentuale di territorio protetto istituendo nuovi parchi e riserve, incentivando la tutela della natura per come suggerito dagli obietti della Strategia della UE per il clima e la biodibversità. Le politiche di protezione ambientale non possono pero’ rimanere sulla carta, come troppo spesso accade nella nostra Regione ma devono tradursi nella reale tutela di flora e fauna, nella cura attenta e nella gestione sostenibile del territorio a partire dal ciclo dei rifiuti. I Comuni che ricadono all’interno del perimetro delle aree protette hanno il dovere di essere virtuosi e diventare un simbolo per l’intera Calabria incrementando la raccolta differenziata per raggiungere, non solo gli obiettivi minimi previsti dalla legge, ma auspicabilmente raggiungere le percentuali piu’ alte in tutta la Calabria. Purtroppo, attualmente, soltanto 6 Comuni calabresi del Parco nazionale del Pollino sono Comuni rifiuti free e vanno nella giusta direzione”.

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