Riqualificazione urbana a Catanzaro, i dubbi del Comitato "Insieme per Pistoia"

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Il quartiere Pistoia di Catanzaro
  23 febbraio 2022 19:41

 
 
"Leggiamo con interesse degli 'interventi di riqualificazione urbana, recupero funzionale, ripristino ed abbattimento delle barriere architettoniche' che l'Aterp Calabria ha intenzione di realizzare a 'Via Isonzo – località Pistoia', interventi che interessano 566 alloggi. Ci piacerebbe, intanto, capire di quali alloggi si tratta, considerando che quando si parla di Zona Sud, viale Isonzo e Pistoia si tende sempre a generalizzare, e anche comprendere cosa si intende con 'riqualificazione urbana' e 'recupero funzionale, visto che con queste due espressioni si fa riferimento a tutto e niente".
 
Così, in una nota, il Comitato "Insieme per Pistoia" di cui è presidente Ascanio Varano, luogotenente dei Carabinieri a riposo.
 
"Da sempre i residenti di questi quartieri subiscono le decisioni degli amministratori locali e regionali senza mai essere interpellati, ultima in ordine di tempo il sottopasso che sbucando proprio in via Caduti 16 Marzo 1978 influirà non poco sulla vita dei cittadini catanzaresi che risiedono proprio in quei palazzi, oggi scopriamo che ben 7,9 milioni di euro sono stati destinati all'Aterp per riqualificare, recuperare, ripristinare e abbattere...Bene! Non vorremmo trovarci, però, con nuove cattedrali nel deserto, come la scuola di Polizia Penitenziaria che non è mai stata utilizzata, è stata più volte inaugurata, ed è già da restaurare, visto che cade a pezzi. per questo sarebbe opportuno che chi si occupa di progettare interloquisse con chi il territorio lo vive veramente e non occupa posti di rilievo a Palazzo Santelli. Il direttivo del Comitato che si confronta con i residenti, ma anche i residenti stessi. 
 
Da tempo stiamo cercando un incontro costruttivo con lo stesso commissario Paolo Petrolo per tutte le problematiche che affliggono il quartiere che non possono essere risolte da comunicati spot e da soldi investiti senza una progettualità condivisa a partire dal basso, ma le nostre richieste sono rimaste inascoltate. Avremmo voluto parlare del timore che l'aumento delle auto con la costruzione del sottopasso possa causare danni e problematiche varie ai residenti e del fatto che abbiamo di recente scoperto che l'ingegnere responsabile unico del procedimento Salvatore Siviglia al quale ci siamo rivolti più volte, insieme alle istituzioni competenti, che da quanto appreso dagli organi di stampa, sembrerebbe abbia lasciato quel dipartimento per essere inserito in quello delle Politiche della Montagna, Foreste, Forestazione e Difesa del Suolo. Gli abitanti non vogliono che questo tratto di strada attraversi il quartiere e si domandano ancora perché non si dia il via alla variante che sposti la strada su un vecchio tracciato. Se questa dovesse essere realizzata secondo l'attuale progetto uscirebbe affianco al parcheggio riservato ad una persona disabile, la quale a causa dell’andirivieni del traffico avrebbe notevoli difficoltà ad accedere alla propria autovettura dall’infrastruttura così come progettata.
 
Vorremmo capire quale è il vero motivo per cui il Dipartimento ai lavori pubblici della Regione Calabria tergiversi ancora ad approvare la variante richiesta, già deliberata dalla prima commissione urbanistica, mobilità e traffico del Comune di Catanzaro, alla seduta della quale era presente pure il Direttore dei Lavori Domenico Angotti, che si dichiarava d'accordo con la soluzione della variante.
Perché la maggioranza in Commissione pur avendo votato a favore non ha poi portato avanti la battaglia in Regione?  C'è qualche arcano mistero che si cela dietro questa mancata insistenza voluta dai cittadini che rappresentano? Perché non migliorare la vivibilità di un rione degradato e per giunta periferico? 
 
Queste sono le domande che si pongono quotidianamente i residenti del quartiere che sommando la vicenda della strada a tutti gli altri problemi pensano di essere cittadini  di case popolari di cui nessuno si interessa, che non appartengono alla Catanzaro bene. Sono dei poveracci. Quindi chi vuoi che prenda in considerazione le loro richieste? Chi vuoi che si prenda cura delle loro istanze? Nessuno.
 
La preoccupazione degli abitanti è una: vista la lentezza con cui si muove la burocrazia comunale che a distanza di 50 anni dall’esproprio non è riuscita ad emetterne il decreto definitivo, il perché non si conosce, con cui è stata trattata la questione dal 1971 al 2018, non vorremmo che al danno si aggiunga la beffa considerando il finanziamento del 110% che per l’Aterp scade il prossimo anno di cui potrebbero beneficiare i residenti stessi.
 
Non è che il ribasso della base d'asta progettuale ammontante a circa 14milioni di euro, invece che per le diverse varianti, verrà destinato a qualche altra opera da realizzare in centro? Qualcuno diceva "A pensar male degli altri si fa peccato, ma spesso ci si indovina".

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