di RITA TULELLI*
La moda è sempre stata un simbolo di espressione personale, creatività e tendenze. Tuttavia, negli ultimi anni, un nuovo concetto si sta affermando come tendenza globale: la sostenibilità. Con l'aumento della consapevolezza riguardo all'impatto ambientale dell'industria tessile, che è tra le più inquinanti al mondo, i consumatori e i brand si stanno orientando verso scelte più responsabili. Essere trendy oggi non significa solo seguire le ultime novità in fatto di abbigliamento, ma anche fare scelte consapevoli per un futuro più verde. L'industria della moda è conosciuta per il suo impatto negativo sull'ambiente: dall'eccessivo utilizzo di risorse naturali, come acqua ed energia, alla produzione di rifiuti e alla generazione di emissioni di gas serra. Secondo le stime, la moda è responsabile di circa il 10% delle emissioni globali di carbonio, una percentuale che non può essere ignorata se vogliamo limitare il riscaldamento globale. Ogni fase della produzione di un capo d'abbigliamento contribuisce a questo impatto: dalla coltivazione di fibre come cotone e lino, che richiedono un elevato uso di pesticidi e acqua, alla lavorazione dei tessuti, che spesso comporta l'uso di sostanze chimiche nocive. Ma anche la fase finale, quella del consumo e dello smaltimento, può avere conseguenze devastanti: i capi non riciclati finiscono nelle discariche, dove impiegano decenni per decomporsi. Negli ultimi anni, una parte crescente dell'industria della moda ha iniziato a rispondere a questa crisi, lanciando iniziative volte a ridurre l'impatto ambientale e sociale della produzione. La moda sostenibile si concentra su pratiche che minimizzano l'impronta ecologica, utilizzando materiali eco-compatibili, promuovendo il riciclo e investendo in filiere produttive etiche e trasparenti.
L'adozione di materiali naturali, come cotone organico, lino, canapa o fibre rigenerative come il Tencel, è un passo importante verso la sostenibilità. Inoltre, sempre più marchi stanno investendo in tecnologie innovative, come l'uso di materiali riciclati o biologici, per ridurre l'utilizzo di risorse vergini. Un'altra frontiera della moda sostenibile è rappresentata dalla moda circolare, che promuove la riutilizzazione dei materiali e dei capi di abbigliamento. In questo contesto, alcuni brand incentivano i consumatori a restituire i loro vecchi vestiti per essere riutilizzati, riparati o trasformati in nuovi capi, creando così un ciclo virtuoso che riduce la necessità di produrre continuamente nuovi materiali. Essere trendy oggi significa fare scelte più consapevoli e responsabili, sia come consumatori che come produttori. Acquistare abiti vintage o di seconda mano è un modo per ridurre il consumo di nuovi materiali, ma anche un'opportunità per trovare pezzi unici che non passeranno mai di moda. I negozi di vintage e i mercatini dell’usato sono luoghi ricchi di tesori nascosti, spesso poco esplorati. Optare per capi di qualità, piuttosto che per quelli a basso costo, garantisce una durata maggiore, riducendo anche la necessità di acquistare continuamente nuovi vestiti. La moda sostenibile privilegia la durabilità rispetto alla disponibilità immediata. Inoltre, è fondamentale informarsi sui brand che si scelgono. Non tutti i marchi si impegnano davvero verso la sostenibilità e, per essere sicuri delle proprie scelte, è importante conoscere i valori e le pratiche di ogni azienda. Molti brand ora mostrano chiaramente il loro impegno verso l'ambiente, ad esempio tramite certificazioni ecologiche come il GOTS (Global Organic Textile Standard) o il Fair Trade.
Invece di gettare i capi rovinati, cercare di ripararli o trasformarli in nuovi pezzi è un altro passo fondamentale per ridurre i rifiuti e fare la propria parte nella moda circolare. Infine, scegliere materiali naturali, biologici o riciclati, come fibra di bamboo, cotone organico, lana e lino, è un altro modo per contribuire a rendere la moda più sostenibile. Tuttavia, la sostenibilità nella moda non riguarda solo il comportamento del consumatore. I brand stessi sono sempre più coinvolti nel cambiamento. Case di moda come Stella McCartney, Patagonia e Gucci hanno investito nel design responsabile, utilizzando materiali eco-compatibili e assicurandosi che le loro pratiche produttive siano trasparenti. Il settore sta cominciando a cambiare anche grazie alla crescente domanda di consumatori consapevoli, che chiedono maggiore eticità e meno impatto ambientale. La moda è da sempre un potente strumento di comunicazione e cambiamento, e oggi questo potenziale viene sfruttato per promuovere valori più sostenibili.
La sostenibilità non è più solo una tendenza passeggera, ma un nuovo modo di fare moda, che si fonda sulla responsabilità verso il pianeta e verso le generazioni future. La moda, pur rimanendo un mondo di tendenze, creatività e stile, sta affrontando un momento di grande trasformazione. Essere trendy oggi non significa solo indossare gli abiti più alla moda, ma scegliere capi che abbiano un impatto positivo sul nostro ambiente. Se tutti, dal consumatore al produttore, facciamo la nostra parte, possiamo vestire con stile senza compromettere il nostro futuro e quello del pianeta. La sostenibilità, insomma, è la nuova frontiera della moda.
*avvocato
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