di RITA TULELLI*
Negli ultimi anni, l'ascesa dei social media ha trasformato radicalmente il concetto di fama. Se in passato la notorietà era riservata a personaggi pubblici come attori, musicisti o politici, oggi chiunque, con il giusto contenuto e un po' di fortuna, può diventare “famoso” online. Ma cosa significa davvero raggiungere la viralità? E quali sono le pressioni sociali legate a questo tipo di successo?
Diventare virali significa ottenere un'esposizione massiccia e rapida sui social media. Video, foto o post che colpiscono l'attenzione degli utenti possono diffondersi in modo esponenziale, raggiungendo milioni di visualizzazioni in pochi giorni o addirittura ore. Tuttavia, la viralità è spesso imprevedibile. Non esiste una formula matematica precisa per creare un contenuto virale: dipende da una combinazione di fattori, tra cui tempismo, autenticità e rilevanza del messaggio.
Una delle caratteristiche più affascinanti della viralità è la promessa del successo immediato. In un'epoca in cui i social media premiano la velocità e l'impatto visivo, molti giovani vedono nella viralità una scorciatoia per raggiungere fama e ricchezza. Influencer e creator che riescono a catturare l'attenzione del pubblico possono trasformare un singolo video in un'opportunità di carriera. Tuttavia, questo mito nasconde una realtà complessa e spesso insostenibile.
Diventare famosi sui social media comporta un peso psicologico che spesso viene sottovalutato. L'attenzione improvvisa può generare ansia, stress e una costante pressione a replicare il successo. Gli influencer devono mantenere un'immagine coerente e rispondere alle aspettative del pubblico, il che può portare a una perdita di autenticità e a un senso di alienazione.
Inoltre, il fenomeno del cosiddetto “hate speech” amplifica queste difficoltà. Chi diventa virale si espone inevitabilmente a critiche e commenti negativi, che possono avere un impatto devastante sulla salute mentale. Le storie di influencer che soffrono di burnout o che abbandonano i social media sono sempre più frequenti.
Un altro aspetto critico della viralità è la sua natura temporanea. Essere virali non garantisce un successo duraturo. Molti creator sperimentano un picco di notorietà seguito da un rapido declino. La velocità con cui i trend cambiano e l'attenzione degli utenti si sposta rendono difficile mantenere la rilevanza nel tempo.
Questo porta a un'altra riflessione importante: il valore della fama digitale. La ricerca costante di approvazione attraverso like, commenti e condivisioni può portare a un circolo vizioso di insicurezza e dipendenza dall'attenzione online.
Diventare virali non è necessariamente un male, ma è fondamentale affrontare questo fenomeno con consapevolezza. Ecco alcuni consigli per gestire la viralità in modo sano:
Mantieni la tua autenticità: Non cercare di conformarti a ciò che pensi il pubblico voglia vedere. Rimani fedele ai tuoi valori e alla tua personalità.
Proteggi la tua salute mentale: Non lasciare che i numeri definiscano il tuo valore personale. Prenditi delle pause dai social media e cerca supporto quando necessario.
Pianifica a lungo termine: Se desideri costruire una carriera sui social, concentrati su contenuti di qualità e relazioni autentiche con la tua community, piuttosto che sull'inseguire la viralità a tutti i costi.
In definitiva, la viralità sui social media è un fenomeno potente, ma carico di sfide. Diventare famosi online può aprire molte porte, ma comporta anche responsabilità e rischi. Riconoscere le pressioni sociali legate al successo online è il primo passo per navigare questo mondo in modo equilibrato e consapevole.
* avvocato
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