Road to Pride, Arciequa agli attacchi contro la comunità LGBTQIA+: "La libertà non ha prezzo, né ideologia"

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Giovanni Carpanzano
  23 giugno 2025 13:57

"Cari cittadini e cittadine di Catanzaro, Arciequa si trova ancora una volta a dover rispondere a un attacco frontale, non solo alla nostra associazione, ma ai valori stessi di inclusione, rispetto e civiltà che la nostra città dovrebbe rappresentare. Le dichiarazioni emerse riguardo al finanziamento del progetto "Road to Pride 2026" sono un esempio lampante di disinformazione e strumentalizzazione politica, atte a generare divisione e paura", scrive Il Presidente di Arciequa, Giovanni Carpanzano.

"Vorremmo chiarire, con la massima trasparenza e fermezza, - prosegue - alcuni punti essenziali: In primo luogo, è falso e pretestuoso affermare che i fondi destinati al "Road to Pride 2026" siano stati "tolti" alla scuola. La delibera n. 357 del 18 giugno 2025, a cui si fa riferimento, è un atto amministrativo chiaro: si tratta di un patrocinio e un contributo economico per un progetto che, è bene ricordarlo, mira a costruire un percorso di sensibilizzazione e dialogo che culminerà nel Pride 2026. Questi fondi, seppur provenienti dall'Assessorato alla Pubblica Istruzione, rientrano in una logica di educazione alla cittadinanza, al rispetto delle diversità e alla lotta contro ogni forma di discriminazione. Insegnare ai nostri ragazzi il valore dell'inclusione non è sottrarre risorse, ma investire nel loro futuro di cittadini consapevoli e tolleranti".

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"Affermare che le risorse pubbliche destinate all'istruzione vengano usate per "iniziative ideologiche che promuovono le cosiddette 'teorie gender' e la cultura WOKE" è una distorsione grottesca della realtà. La nostra associazione - spiega - non promuove alcuna "teoria gender", bensì l'uguaglianza, il rispetto per l'identità di ogni individuo e il contrasto alla discriminazione basata sull'orientamento sessuale e l'identità di genere. Questi non sono concetti "ideologici", ma principi fondamentali di una società civile e democratica, sanciti dalla nostra Costituzione e riconosciuti a livello internazionale. Citare Papa Leone XIV per sostenere posizioni discriminatorie nel 2025 è un tentativo anacronistico e fuori luogo di giustificare l'intolleranza".

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"Ci viene rinfacciato che Catanzaro è nel "disordine totale" - incalza - e che si preferisce finanziare eventi che "nulla hanno a che fare con i reali bisogni dei cittadini". Crediamo fermamente che la lotta contro la discriminazione e la promozione dei diritti umani siano bisogni reali e impellenti per qualsiasi cittadino. Una città che non è inclusiva, che permette il dilagare dell'odio e della stigmatizzazione di parte della sua popolazione, è una città che non può definirsi davvero "in ordine". I problemi infrastrutturali e i disservizi che affliggono Catanzaro sono una questione seria, e l'Amministrazione è chiamata a risolverli con urgenza. Ma questo non può e non deve essere un pretesto per sacrificare i diritti e la dignità delle persone LGBTQIA+ sull'altare di una falsa priorità. I diritti non sono un lusso, ma un fondamento.
Ci accusano di "manifestazioni estive travestite da battaglie civili, che offendono la cultura e la tradizione della nostra comunità". A queste affermazioni rispondiamo con forza: il Pride non è un "carnevale fuori stagione", ma una manifestazione di visibilità, orgoglio e rivendicazione di diritti fondamentali".

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"Offendere la cultura e la tradizione significherebbe, al contrario, - prosegue ancora - negare l'esistenza e il valore di una parte della nostra comunità. La vera tradizione di Catanzaro, come quella di ogni città, dovrebbe essere improntata all'accoglienza, al rispetto e alla solidarietà, non alla chiusura e al pregiudizio. Il diritto di ogni persona a essere sé stessa, senza paura e discriminazione, è un valore universale e inalienabile.
Infine, le dichiarazioni del consigliere Eugenio Riccio, che invoca una "neutralità" delle istituzioni e accusa il Pride di essere uno "strumento per imporre un pensiero unico fluido, destrutturato, relativista", sono profondamente fuorvianti. La neutralità delle istituzioni non significa indifferenza di fronte all'ingiustizia, ma piuttosto garanzia di pari dignità e diritti per tutti i cittadini. Un'amministrazione che si preoccupa della propria comunità deve sostenere chi è più vulnerabile e promuovere una cultura di rispetto. Il Pride non impone alcun "pensiero unico", ma chiede semplicemente il riconoscimento di esistenze plurali e la libertà di espressione per tutti anche per tutti i figli di coloro che spietatamente commentano".

"Arciequa non si lascerà intimidire da attacchi strumentali e privi di fondamento. Continueremo a lavorare con impegno e passione per costruire una Catanzaro più giusta, inclusiva e accogliente per tutte e tutti. La dignità delle persone LGBTQIA+ non è negoziabile e i loro diritti non sono un tema su cui fare campagna elettorale. Siamo e saremo sempre al fianco di chi crede in una società più aperta e rispettosa.
Ci auguriamo che il dibattito si sposti dal piano della mera speculazione politica a quello del confronto costruttivo sui temi reali che riguardano il benessere e la qualità della vita di tutti i catanzaresi, inclusi coloro che fanno parte della comunità LGBTQIA+. Ci vediamo il 26 e 27 giugno 2025 al centro sociale Fasano", conclude.

 

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