di NICOLA FIORITA*
“Giovedì sera, saremo tutti al quartiere Aranceto. E l’auspicio è che vi sia tutta la città, non solo quella istituzionale ma quella Catanzaro che nella sua stragrande maggioranza è fatta di persone perbene, oneste, operose, che conoscono il senso e il valore della parola comunità. Un pugno di criminali, ad Aranceto, ha sostanzialmente impedito, ieri sera, la proiezione del film in programma nel cartellone della rassegna “Schermi”.
Lo ha fatto con l’unico linguaggio che conosce: il linguaggio della violenza, della intimidazione, della inciviltà. Eppure, lo scopo della rassegna, dei giovani operatori culturali che l’hanno pensata e organizzata, con il sostegno convinto dell’Amministrazione Comunale, è di animare proprio le periferie, quelle porzioni di città che più hanno bisogno di allontanare da sé il rischio di sentirsi ai margini, di sentirsi esclusi, fuori dal contesto. Quelle porzioni di città che tutte le persone di buona volontà, ciascuno per la propria parte e per le proprie responsabilità, stiamo invece cercando di far sentire parte di una comunità che include e che non vuole lasciare dietro nessuno.
La rassegna di proiezioni nelle periferie sta raccogliendo, come ha confermato il regista Mauro Lamanna un’accoglienza amorevole, com’è giusto e immaginabile che sia. Perché Catanzaro è capace di questi slanci di generosità. E anche Aranceto si preparava a vivere la medesima esperienza, se non fosse stato per quel pugno di criminali che ha spinto gli organizzatori a sospendere la proiezione. Sospendere, ma non rinunciare. Perché non si rinuncia a vivere, perché la violenza non può avere alcun diritto di cittadinanza. Perché la violenza troverà sempre tutti noi a sbarrargli strada.
Ed è bene che quel pugno di criminali se lo ficchi in testa una volta per tutte. La proiezione si farà giovedì prossimo, 13 luglio e noi saremo lì a ripeterglielo: Catanzaro non è la loro, non lo è la città e neppure quel quartiere. Catanzaro è dei catanzaresi perbene e solo di quelli”.
*sindaco
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