Sanità, Falcomatà: "La piana di Gioia Tauro attende il suo ospedale da 20 anni"

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Il sindaco di Reggio Calabria, Giuseppe Falcomatà
  04 febbraio 2025 16:20

«La Piana di Gioia Tauro, da quasi 20 anni, aspetta il nuovo ospedale che dovrà sorgere a Palmi. Ulteriori, insopportabili, ritardi equivarrebbero alla volontà pressoché manifesta di non volerlo realizzare. Dunque, si trovino al più presto le somme per attualizzare il quadro economico del progetto e si proceda senza più indugiare». Lo afferma il sindaco metropolitano di Reggio Calabria, Giuseppe Falcomatà, che investe della questione direttamente il governatore Roberto Occhiuto: «Accolgo con forte preoccupazione i recenti timori espressi dal Presidente della Regione rispetto all’aumento degli indici dei prezzi che potrebbe compromettere il compimento di un’opera di vitale importanza per l’intero territorio metropolitano. Non ho dubbi, tuttavia, che il Governatore Occhiuto, in qualità di Commissario straordinario per l’emergenza sanitaria in Calabria, saprà attivarsi, presso il Governo, per recuperare i finanziamenti necessari. Del resto, - sottolinea - così è stato per i nosocomi di Sibari e Vibo Valentia, i cui progetti procedono speditamente. Diversamente, trattamenti differenti, sembrerebbero inspiegabili ed al limite della discriminazione territoriale. La Piana di Gioia Tauro – continua Falcomatà – da quando le amministrazioni regionali di centrodestra hanno decretato la chiusura di una moltitudine di ospedali lungo l’intero comprensorio, soffre un’arretratezza inammissibile nel complesso settore sanitario che mina alle fondamenta il sacrosanto diritto di ogni cittadino ad un sistema sanitario pubblico ed efficiente. Il solo nosocomio operativo, quello di Polistena, soccombe per rispondere alle necessità di una platea di oltre 150 mila cittadini. Considerando, poi, il dimensionamento della struttura di Gioia Tauro, il quadro diventa desolatamente drammatico. Si comprende bene – conclude il sindaco metropolitano – quanto sia importante la realizzazione del Grande Ospedale della Piana, un’area in cui l’assistenza sanitaria pubblica sta diventando un privilegio per pochi. La Regione ed il Commissario alla Sanità hanno, quindi, l’obbligo etico e morale, ancor prima che economico, di produrre ogni sforzo possibile affinché si arrivi a trovare una soluzione definitiva ad un problema che affonda le sue radici in un’illogica e insensata politica di austerity. La Città Metropolitana e la popolazione della Piana non possono più attendere». 

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