Una superficie di 10mila metri quadrati modificata in maniera permanente tramite terrazzamenti alti più di 20 metri. È quanto hanno scoperto i Carabinieri forestali in località Sant’Irene di Briatico, in provincia di Vibo, nell’ambito di un’attività di monitoraggio finalizzata alla salvaguardia del patrimonio paesaggistico-ambientale sulla fascia costiera coordinata dalla Procura guidata da Camillo Falvo. I militari dell’Arma hanno utilizzato anche i droni scoprendo l’elevazione dei terrazzamenti e un significativo cambiamento della morfologia dei luoghi esaminati già oggetto di un sequestro preventivo nello scorso mese di febbraio.
L’attività investigativa è proseguita mentre il presunto autore continuava a svolgere, nella stessa area sottoposta a vincoli paesaggistici lavori di imponente sbancamento e movimentazione terra senza alcuna autorizzazione avendo lo stesso presentato solo una Cila al Comune di Briatico per livellamento e rimozione delle sterpaglie. Ad aggravare il quadro accusatorio la messa in opera di paletti di ferro e rete a sostegno dei rialzamenti mentre per il riempimento è stato utilizzato terreno asportato dalla scarpata a monte dell’area a ridosso della ferrovia. Il presunto autore degli illeciti ambientali ha occupato anche l’area demaniale marittima con la posa in opera di grossi massi ubicati direttamente sull’arenile contravvenendo al Codice della Navigazione. La Procura della Repubblica di Vibo Valentia ha quindi chiesto e ottenuto un nuovo sequestro preventivo emesso dal Gip dello stesso Tribunale per l’area di circa 10mila metri quadri.
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