di IACOPO PARISI
Occhiali per la realtà virtuale, suoni provenienti dai fondali, creature marine osservate al microscopio e pennellate d’arte ispirate alle onde. È stato questo il panorama che, ieri sera, ha accolto i visitatori del MUDIMAR – Museo Didattico del Mare di Soverato durante la “Notte Blu della Ricerca”, organizzata in collaborazione con l’Università Magna Graecia di Catanzaro.
L’iniziativa, inserita nel progetto europeo “SuperScienceMe”, ha voluto creare un ponte tra il mondo della ricerca scientifica e la cittadinanza, mettendo in evidenza il ruolo dell’innovazione nella tutela degli ecosistemi marini. Non si è trattato di una semplice esposizione di contenuti scientifici, ma di un vero e proprio viaggio esperienziale in cui la conoscenza si è mescolata alla meraviglia e all’interazione diretta con la natura. «L’obiettivo della giornata di oggi è quello di aumentare la consapevolezza di quanto il mare sia importante per le nostre vite» ha sottolineato Maria Assunta Menniti, biologa marina e direttrice del CESRAM. Un messaggio che è arrivato forte e chiaro anche grazie al contatto diretto tra i ricercatori e il pubblico, che ha potuto fare domande, curiosare tra le postazioni e sperimentare tecnologie innovative, scoprendo così che dietro ogni progetto scientifico ci sono passione, impegno e un’attenzione costante verso il futuro del nostro pianeta.
A ribadire l’importanza del rapporto diretto tra scienza e territorio è stata anche Donatella Paolino, ricercatrice e responsabile scientifica del progetto per l’UMG: «Da tre-quattro anni realizziamo attività di divulgazione su temi cruciali per la nostra società. La “Notte Blu” si inserisce perfettamente nella nostra missione di sensibilizzazione».
Durante la serata, i visitatori hanno potuto muoversi liberamente tra le postazioni tematiche allestite nelle sale del museo: dalla realtà virtuale che ha permesso di esplorare i fondali marini, all’ascolto delle affascinanti vocalizzazioni dei cetacei; dall’osservazione al microscopio del “mondo invisibile” dell’acqua salata, fino all’interpretazione artistica del mare proposta dall’illustratrice Maria Alampi. Ogni stazione, seguita da esperti, è stata pensata per coinvolgere e incuriosire, offrendo un’occasione unica di apprendimento interattivo.
Il MUDIMAR, inaugurato nel 2020, rappresenta oggi un punto di riferimento per la divulgazione marina in Calabria. La sua collezione, nata dal lavoro appassionato di Don Augusto Rinaldi negli anni ’60, comprende reperti unici come scheletri di cetacei, conchiglie, esemplari marini essiccati e strumenti interattivi che introducono i visitatori alla biodiversità del Mediterraneo. Grazie al lavoro del CESRAM, il museo non è solo uno spazio espositivo, ma un centro attivo di educazione ambientale, aperto a scuole, famiglie e a chiunque voglia avvicinarsi al mare con occhi nuovi.
Tutti hanno potuto partecipare, dai bambini agli adulti, confermando che la scienza può essere non solo accessibile, ma anche emozionante. In un momento storico in cui il mare è al centro di sfide ambientali cruciali, la “Notte Blu della Ricerca” ha dimostrato come conoscenza, passione e partecipazione possano andare di pari passo verso un futuro più sostenibile.
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