“Tutte le polemiche scatenate su quello che è stato definito impropriamente ‘scudo penale’ sono inutili e fuorvianti, e partono da un assunto totalmente falso: che si voglia concedere e che gli stessi operatori vogliano una sorta di impunità nell’espletamento del loro lavoro. E’ una delirante contraddizione in termini. Le forze dell’ordine hanno come compito quello di far rispettare le leggi, figurarsi se pretendono di poterle violare impunemente essi stessi. Ciò di cui si discute, piuttosto, è garantire loro la necessaria tutela in un contesto storico sociale in cui la delegittimazione e la demonizzazione degli operatori sono diventate ormai insostenibili e non consentono di fare sicurezza adeguatamente, ma obbligano a lavorare a costo di danni fisici, economici e professionali che non si possono pretendere da alcuno, e meno che mai da chi svolge quel lavoro al servizio degli altri, agli ordini di altri, senza protocolli operativi dettagliati ed a costo di enormi sacrifici”.
Così Valter Mazzetti, Segretario generale Fsp Polizia di Stato, a proposito della proposta del governo per evitare l'iscrizione automatica nel registro degli indagati del personale in divisa.
“E’ da tempo immemore – ricorda Mazzetti - che proponiamo di affidare i procedimenti giudiziari a carico del personale in divisa a un giudice ‘dedicato’, perché le continue ritorsioni contro gli agenti si abbattono sulle persone come anche su una funzione che non deve essere lesa da procedimenti infondati. E di questi procedimenti infondati in Italia si è perso il conto, mentre gli interessati ricordano bene, purtroppo, il ‘conto’ economico, professionale, familiare e umano che essi hanno comportato. Non si può più continuare così, nessuno ‘scudo penale’ ma intervenire a rafforzare le tutele giuridiche, legali ed economiche per i poliziotti non è più rinviabile”.
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