Sensibilizzazione e impegno: a Catanzaro si ricordano le vittime delle mafie

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  21 marzo 2025 14:28

di IACOPO PARISI

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In occasione della Giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie, riconosciuta ufficialmente dallo Stato Italiano con la Legge n. 20 dell’8 marzo 2017, si è svolta una manifestazione di sensibilizzazione per ricordare le vittime della criminalità organizzata e rafforzare l'impegno nella lotta alla mafia. L'evento, organizzato dalla Direzione Investigativa Antimafia (DIA) in collaborazione con l'associazione "Libera", ha visto la partecipazione degli studenti dell'IIS Siciliani-De Nobili, del Capo del Centro Operativo della DIA per il Distretto di Catanzaro, Beniamino Fazio, e della referente dell'associazione "Libera" di Catanzaro, Elvira Iaccino. Presenti anche Eugenia Ciriaco, figlia di Torquato Ciriaco, vittima innocente della 'ndrangheta, e Paolo Aversa, orfano di entrambi i genitori, Salvatore Aversa e Lucia Precenzano, assassinati dalla mafia.

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La manifestazione è iniziata con l'intervento del Capo Centro Operativo della DIA, Beniamino Fazio, che ha voluto trasmettere un messaggio forte e incisivo agli studenti:

"Vogliamo lasciare nelle vostre coscienze un messaggio importantissimo. Parlare di mafia a scuola è un conto, fare la lotta quotidiana è un'altra cosa. Noi operatori della DIA dobbiamo onorare quotidianamente tutte le vittime di mafia, in particolare portando avanti l'eredità del giudice Falcone, che ha avuto l'intuizione di istituire la DIA nel 1991. Per questo il nostro dovere morale è ricordare ogni giorno le vittime di mafia e onorarle con il nostro impegno."

Fazio ha poi spiegato il significato simbolico della sede della DIA di Catanzaro:

"Questo edificio non è bello, lo sappiamo. Ma qui dentro, una potente cosca di 'ndrangheta stabiliva le strategie criminali per opprimere mediante violenza e minaccia. L'abbiamo sequestrato, confiscato e trasformato in un luogo di legalità. Ogni ufficio è dedicato a una vittima di mafia."

Ha poi sottolineato come la mafia abbia mutato strategia, rinunciando agli omicidi e adottando metodi apparentemente leciti per delegittimare le istituzioni:

"La 'ndrangheta oggi si presenta con giacca e cravatta, agisce con strumenti economici, delegittima chi combatte per la legalità. Noi dobbiamo combatterla con la consapevolezza, e voi studenti siete fondamentali in questa lotta."

Gli studenti hanno poi preso la parola alternando la lettura dei nomi delle vittime di mafia a riflessioni profonde ed emozionanti.

Elvira Iaccino ha invitato i giovani a non rimanere indifferenti:

"Spero che questi nomi siano un graffio per voi. Non dobbiamo ricordare le vittime solo oggi, ma farle vivere attraverso la memoria e l'impegno quotidiano."

Eugenia Ciriaco ha poi condiviso la sua testimonianza, ricordando il padre Torquato, ucciso dalla 'ndrangheta il 1° marzo 2002: "La memoria non deve essere fine a se stessa, ma diventare impegno contro ogni forma di violenza. Non esistono vittime di serie A e di serie B. La 'ndrangheta è la mafia più potente e i suoi affari sono mondiali. Non possiamo combatterla solo con le parole, servono azioni concrete."

Paolo Aversa ha aggiunto il suo appello alla giustizia e alla verità, sottolineando l'importanza di non restare in silenzio davanti alla criminalità organizzata.

La giornata si è conclusa con una visita guidata all'interno della sede della DIA, sotto la guida del Maresciallo Vantaggiato, che ha illustrato i compiti e le attività investigative dell'istituzione.

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