Sensibilizzazione su alcool e droghe tra giovani in Regione, Ferro: “Repressione non basta”

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  17 marzo 2025 16:25

di MARCO VALLONE

Giornata di sensibilizzazione e informazione in Regione: l'attenzione, nella sala verde della Cittadella regionale a Catanzaro, si è concentrata sui rischi provocati dall'uso e dall'abuso di alcol e droghe tra i giovani. Un tema sempre attuale, oggetto questa mattina di un incontro, denominato “Non perderti in un bicchiere di troppo”, voluto e promosso da AMMI (Associazione Mogli Medici Italiani) sezione di Catanzaro e Cooperativa Sociale Zarapoti. Alla base della campagna informativa, innanzitutto, i numeri della relazione annuale al Parlamento (2024) sul fenomeno delle tossicodipendenze in Italia: aumentano le percentuali di studenti tra i 15 e i 19 anni che riferiscono di aver usato almeno una volta nel corso dell'anno 2023 cocaina (dall'1,8% al 2,2%), stimolanti (dal 2,1 al 2,9%), allucinogeni (dall'1,6% al 2%) e nuove sostanze psicoattive (dal 5,8% al 6,4%: il consumo di esse ha coinvolto quindi oltre 160mila studenti),

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Sono intervenuti all'appuntamento, tra gli altri, il sottosegretario di Stato al ministero dell'Interno, Wanda Ferro; il prefetto di Catanzaro, Castrese De Rosa; il vice presidente della giunta regionale, Filippo Pietropaolo; la presidente del tribunale dei minori di Catanzaro, Teresa Chiodo; Silvana Aiello Bertucci, presidente dell'AMMI, sezione di Catanzaro; Ampelio Anfosso, presidente della cooperativa sociale Zarapoti. Oltre a diversi altri rappresentanti istituzionali del territorio, si segnala anche la presenza in platea di una buon numero di studenti dell'istituto “Siciliani-De Nobili” diretto da Filomena Rita Folino.

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Il sottosegretario di Stato al ministero dell'Interno, Wanda Ferro, ha evidenziato come sia fondamentale discutere di questo genere di problematiche con le nuove generazioni: “E' importante parlarne, è importante evidenziare quali sono i rischi. E' importante anche dare dei dati che vedono l'uso di oppiacei molto in aumento, e che vedono l'utilizzo di cannabis come una sfera che va sempre a diminuire in termini di età. Non basta la repressione, bisogna soprattutto anche affiancare la cultura, la rivoluzione e la formazione non soltanto degli operatori, attraverso la presenza nelle scuole, nelle università e nelle piazze. Questo sta facendo il governo, attraverso un'azione importantissima che è stata la relazione del documento 2024 e anche grazie al tavolo presieduto dal sottosegretario Alfredo Mantovano, del quale ho il piacere di far parte come sottosegretario al ministero dell'Interno. Ci sono importanti investimenti – ha proseguito Wanda Ferro -: parliamo di oltre 94 milioni, di cui un terzo sarà dedicato all'assunzione dei SerD (Servizi per le Dipendenze patologiche) e gli altri due terzi saranno invece dedicati alla formazione, alla prevenzione e all'accompagnamento. Dobbiamo far comprendere ai nostri giovani che non c'è droga pesante o droga leggera: qualunque forma di dipendenza non lascia sperare per il futuro. A questo si aggiungono vecchie e nuove dipendenze: parliamo dell'uso delle droghe, dell'alcool, della ludopatia e anche della sessodipendenza, che è molto in aumento. Siamo ad oltre il 30% dei nostri giovani che tendono ad avere rapporti sentimentali solo ed esclusivamente attraverso uno schermo: dobbiamo riportare questi ragazzi a vivere nella società del rischio e non della paura, ed affrontare le fragilità in modo diverso. A questo dobbiamo dedicare il massimo impegno come governo e come Stato”.

La presidente del tribunale dei minori di Catanzaro Teresa Chiodo, dal canto suo, ha definito quella dell''uso e abuso di alcool e droghe tra i giovani come “una piaga sociale, un allarme sociale veramente importantissimo. I nostri ragazzi purtroppo iniziano a consumare droghe ed alcool in età precocissima, già ad 11-12 anni. Poi altre forme di dipendenza anche comportamentali, da internet e da social, rischiano di minare fortemente il loro percorso evolutivo. La droga e l'abuso di alcool creano problematiche varie: un ragazzo che usa una droga precipita facilmente nel circuito penale perché deve approvvigionarsi, attingendo da fornitori che sono inseriti in contesti di criminalità organizzata. E' quindi facile che entrino nel circuito penale e molto spesso finiscono anche loro per essere degli spacciatori, sia pure all'interno del gruppo dei compagni, e questo li espone a gravissime conseguenze penali perché il reato anche di cessione a titolo gratuito di droga è punito molto severamente”. Teresa Chiodo ha poi evidenziato come, oltretutto, “il consumo di droga slatentizza e comunque favorisce il manifestarsi di problematiche psichiatriche come ansie, fobie, depressioni, psicosi: questo è stato accertato. E chiaramente induce a comportamenti violenti. Il consumo di alcool, e soprattutto di droga, è alla base di molti comportamenti violenti anche all'interno delle babygang. Sono tutti assuntori di sostanze stupefacenti praticamente”.

Il messaggio che tiene a lanciare la presidente del tribunale dei minori di Catanzaro è dunque quello di “non abbassare la guardia e, soprattutto, contrastare un po' quella che è la colpevole accettazione di questo fenomeno, come fosse un fenomeno ineluttabile. Bisogna contrastare anche il comportamento spesso negazionista dei genitori che, di fronte all'evidenza di un figlio arrestato per droghe, dicono di cascare dalle nuvole, assumendo un atteggiamento che minimizza la gravità del fatto e dicendo 'che sarà mai uno spinello'? Spesso purtroppo sono anche loro degli assuntori di sostanze stupefacenti, sia pure saltuari. E quindi chiaramente il messaggio è culturale: bisogna contrastare in ogni modo il consumo sia di droga leggera che di droga pesante. E' fondamentale”. Più efficace la repressione o la prevenzione? “La prevenzione è più efficace – ha rilevato Teresa Chiodo – perché deve passare il messaggio che bisogna stare lontani da queste sostanze che minano fortemente il percorso evolutivo dei minori e anche le loro capacità intellettive. Purtroppo però, quando il fenomeno diventa di grave allarme sociale, come in questo momento, anche il momento repressivo è ineludibile”.

Ampelio Anfosso, presidente della cooperativa sociale Zarapoti, ha spiegato come l'idea di questa campagna di sensibilizzazione sia nata “dall'esperienza del servizio 'Unità di strada' che giornalmente incontra i ragazzi proprio sulla strada. Nel fine settimana e non solo c'è un consumo spropositato di alcool e il servizio 'Unità di strada' abbraccia un territorio che va da Catanzaro, Lamezia e Soverato. Siamo 4 operatori più qualche volontario. Il progetto nasce proprio per dare un intervento specifico sulla prevenzione relativa al consumo, uso e abuso di alcool, e per la sensibilizzazione su una guida sicura, oltre che per implementare le unità del servizio di strada. Su strada siamo pochi e lì nascono i problemi: l'alcool diventa dipendenza, le sostanze diventano dipendenza. Noi dobbiamo essere presenti maggiormente nei luoghi dove stanno i ragazzi, e da qui nasce l'idea progettuale”.

La presidente di AMMI sezione di Catanzaro, Silvana Aiello Bertucci, ha infine evidenziato come l'Associazione Mogli Medici Italiani si occupi “principalmente di prevenzione. Il tema che oggi abbiamo trattato è un vero allarme sociale: da quel bicchiere di troppo, che dà il titolo a questa campagna, dipende il proprio destino. Qui oggi rappresentiamo una grande famiglia pronta a fare rete per sensibilizzare le nuove generazioni. Per questa ragione abbiamo voluto fortemente la presenza dei giovani: quindi il mondo della scuola”.

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