
di GAETANO MARCO GIAIMO
Un modo per coinvolgere professioniste del settore estetico e del benessere, formandole al riconoscimento dei segnali di violenza di genere e alla prima accoglienza: è questo "Sentinelle nelle professioni", progetto nazionale promosso da Soroptimist International in collaborazione con Confartigianato Imprese Benessere. Oggi, proprio nella sede catanzarese di Confartigianato, si è tenuto un corso di formazione gratuita per le lavoratrici di questo ambito con lo scopo di renderle "Sentinelle", ovvero donne in grado di portare un aiuto concreto a chi è vittima di violenza di genere, fenomeno sociale che, come è noto, non sembra registrare trend in diminuizione nel nostro Paese. Il progetto si rivolge ai settori di bellezza, benessere e sport in quanto donne e ragazze, grazie alla costante frequentazione di questi spazi, possano considerarli punti di riferimento per ricevere informazioni e incoraggiamenti nella ricerca di supporto.

A moderare l'incontro di oggi è stata la giornalista Anna Trapasso, che ha subito lasciato spazio ai saluti da parte del Vice Presidente Vicario Provinciale di Confartigianato Catanzaro, William D'Iuorno, il quale ha evidenziato l'importanza della giornata; a lui è succeduto Silvano Barbalace, Segretario Regionale di Confartigianato, che ha sottolineato l'impegno dell'ente nel "diffondere cultura, sicurezza e pari opportunità sul lavoro". Stefania Muzzi, Presidente Soroptimist Cantazaro, ha spiegato gli intenti dell'associazione: "Si tratta di una rete mondiale di donne impegnate per migliorare la condizione femminile di altre donne. Ogni femminicidio è il fallimento di una società che non funziona, bisogna indignarsi di meno e iniziare ad agire, chi è qui oggi deve diventare protagonista di un cambiamento, non spettatrice". Dopo la trasmissione di un commovente video realizzato dagli alunni dell'Itts "E. Scalfaro" di Catanzaro, è intervenuto anche il Prefetto del capoluogo, Castrese De Rosa: "La Prefettura ha il compito di promuovere iniziative che allarghino il sistema relazionale tra di voi, in primis partendo dalle scuole. Dateci una mano segnalando alle forze dell'ordine ogni caso sospetto perché non possiamo risolvere i problemi solo con la repressione".
Spazio poi al primo intervento formativo condotto dal Questore di Catanzaro, Giuseppe Linares, incentrato sulla protezione dell'incolumità e l'identificazione dell'emergenza: "C'è spesso pudore e ritrosia nel denunciare questi casi, per questo abbiamo dato vita, assieme a Soroptimist, a delle stanze che attenuano questo sentimento. Quando si parla di violenza di genere non parliamo di reati comuni, la polizia vorrebbe fermare l'uomo violento prima che si arrivi al femminicidio con gli strumenti che ha a disposizione. Il nostro ordinamento prevede l'attività persecutoria in ambito affettivo. Voi che ascoltate queste donne potete fare una riflessione con loro e capire che approccio applicare, vi chiediamo di intervenire nella vita quotidiana. Nella violenza di genere c'è la stessa omertà del sistema mafioso e, nonostante la legislatura in Italia sia all'avanguardia, c'è ancora molto da fare". Il Questore si è inoltre soffermato sulla misura dell'ammonimento, evidenziando come "solo il 20% del maltrattante reitera dopo aver ricevuto dei provvedimenti", prima che l'Ispettore della Polizia di Stato, Marco Lamanna, approfondisse il funzionamento di questo strumento. Il Vice Ispettore Stefania Perrotta, invece, si è soffermata su quanto accade nel momento della denuncia, mettendo in risalto l'importanza della capacità di empatia dell'agente, che è in grado, grazie alla rete messa in piedi, di indirizzare subito la vittima verso ciò di cui ha bisogno.
Cristina Segura Garcia, Psichiatra dell'Università Magna Graecia, ha realizzato una presentazione dal titolo "Dalla violenza non si esce da soli": tramite l'utilizzo di alcune slide, la dottoressa è stata in grado di indicare otto buone pratiche da promuovere per smettere di essere semplici spettatori e divenire parte attiva di un processo in grado di salvare la vita a una donna; "se una persona si trova in una casa che brucia, non le si può chiedere di prendere un bicchiere d'acqua e spegnere l'incendio. Nessuna si salva da sola però ognuna deve decidere di rompere questa catena con lucidità e coraggio". La Presidente del Centro Anti Violenza "Attivamente Coinvolte", Stefania Figliuzzi, ha poi messo in gioco la propria esperienza per aiutare a formare le nuove Sentinelle: "Io utilizzo sempre l'esempio della rana nell'acqua bollente per spiegare la situazione della vittima: se si scalda il liquido lentamente, la rana non salterà via e si lascerà cuocere senza accorgersi di ciò che le accade attorno. La violenza porta anche a conseguenze psicologiche come disturbi alimentari e depressione. Noi siamo in collegamento con 56 case rifugio e 86 centri a livello nazionale e questo ci consente di creare una forte rete strategica per far fronte alle richieste d'aiuto. Il nostro personale è altamente formato proprio per evitare di commettere errori nel momento del primo contatto, così da permettere la giusta accoglienza alla sopravvissuta che si rivolge a noi".
Le conclusioni sono state affidate ad Adele Manno, Vice Presidente Nazionale di Soroptimist: "Il messaggio che voglio trarre da questa giornata è ricordarci di porre sempre attenzione a quelle che sono le diverse forme di abuso: voi vi occupate di curare l'aspetto delle donne ma non c'è bellezza esteriore se c'è violenza". Al termine, spazio anche alle testimonianze del pubblico, con interventi da parte dell'ex dirigente scolastica Marcella Crudo e del Presidente di Unpli Calabria, Filippo Capellupo. Le partecipanti al corso di formazione hanno inoltre ricevuto un attestato e un bollino di certificazione di "presidio-sentinella" da poter apporre al di fuori delle proprie attività, grazie alle nuove tecniche discrete ed empatiche apprese nel corso della giornata. Catanzaro, grazie all'incontro di oggi, si unisce a una rete di sedi attive in tutta Italia, capaci di intercettare il disagio e orientare le donne verso un percorso di aiuto e consapevolezza.
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