di SERGIO DRAGONE
L’edizione 2024 di Eduscopio, la ricerca della Fondazione Agnelli che aiuta famiglie e studenti nella scelta della scuola superiore, promuove i licei di Catanzaro che ottengono un ottimo ranking nella classifica regionale. I parametri utilizzati sono riferiti al percorso universitario dei ragazzi diplomatisi nei vari istituti: la media dei voti conseguiti e la percentuale di superamento degli esami. In altre parole, da dove provengono gli studenti universitari più brillanti e produttivi Si chiama indice FGA.
Catanzaro piazza in posizione molto interessante il liceo classico “Galluppi”, terzo in Calabria con un FGA di 63,64, alle spalle del “San Nilo di Rossano” (66,42) e al “Campanella” di Reggio Calabria (64,14).
Vanno addirittura meglio come punteggio i due licei scientifici. Il “Fermi”, che ha sede a Lido, è terzo con un FGA di 75,93 dietro al “Valentini” di Castrolibero (81,46) e al “Machiavelli” di Soriano Calabro (76,25). Il “Siciliani” è sesto con un FGA di 72,31.
C’è da sottolineare che Catanzaro è l’unica città capoluogo a piazzare tre licei nelle top ten, Vibo Valentia ne ha due, uno soltanto Cosenza, Reggio Calabria e Crotone.
I dati di Eduscopio mi consentono di sviluppare qualche rapida riflessione. A Catanzaro, giustamente, tiene banco la questione universitaria perché dalla qualità e dai risultati dell’ateneo dipende direttamente il futuro della città. Ma non c’è solo l’UMG a caratterizzare l’offerta formativa del Capoluogo, ci sono anche i tre licei che svolgono una funzione altrettanto importante, con risultati che magari non hanno gli stessi riflettori di quelli conseguiti dall’università.
Studiare nei licei di Catanzaro deve essere per le famiglie calabresi un motivo di orgoglio e la certezza di un percorso di studi serio che offrirà poi notevoli probabilità, come dimostra l’indice FGA di Eduscopio, di brillanti risultati nel successivo percorso universitario. Non è un caso che due dei più importanti scrittori del Novecento italiano, Corrado Alvaro e Saverio Strati, e un regista europeo come Gianni Amelio, furono mandati dalle rispettive famiglie a studiare al “Galluppi”.
Non meno gloriosa, sia pure relativamente più “giovane”, è la storia del liceo scientifico “Siciliani” e del “Fermi”. Solo per un ricordo personale, avendo frequentato il primo tra la fine degli anni Sessanta e i primi anni Settanta, segnalo la personalità di un preside, Giovanni Mastroianni, divenuto un filosofo di statura nazionale e traduttore dal russo, nonché docente dell’Università della Calabria.
Ma l’elenco dei docenti e soprattutto degli ex studenti dei tre licei che hanno raggiunto grandi vette nella società calabrese e italiana è lunghissimo e meriterebbe di essere meglio conosciuto dai nostri concittadini.
Si godano i nostri tre licei – e i loro tre bravi dirigenti - l’ottimo piazzamento nel ranking della Fondazione Agnelli, se possibile moltiplichino i loro sforzi per avvicinarsi agli standard di alcuni istituti milanesi che sono in testa alle classifiche (in particolare il classico del Sacro Cuore e lo scientifico Volta), ma soprattutto la città custodisca questi gioielli dell’istruzione e della formazione e ne sia fiera.
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