
Il consiglio comunale di Serra San Bruno ha avviato l’iter per il ritorno nella provincia di Catanzaro.
Maggioranza compatta e disco verde all’atto che rispecchia la volontà popolare del territorio e porta avanti un sentimento identitario forte, vissuto nella quotidianità dai cittadini serresi e dell’area montana.
“Abbiamo tenuto fede all'impegno preso con la cittadinanza. I rapporti sociali, economici e la fruizione dei servizi ci vedono ogni giorno nel catanzarese. Anni di battaglie continue per difendere la presenza di servizi, vedono oggi, per la prima volta, un segnale politico forte e concreto che avvia l’iter per rientrare nella provincia del capoluogo così come è il volere della grandissima parte della nostra comunità”, questa la posizione compatta della maggioranza.
Nessuna presa di posizione, invece, da parte della minoranza: né favorevoli, né contrari, né astenuti. I consiglieri di opposizione, infatti, hanno preferito lasciare il consiglio comunale senza partecipare alla votazione adducendo come motivazione la "mancanza di rassicurazioni scritte" circa il mantenimento di servizi e presidi.
“Hanno fatto come Ponzio Pilato - evidenzia il sindaco Barillari - se ne sono lavati le mani tradendo il mandato conferito dai loro elettori che di certo avrebbero voluto una posizione chiara in consiglio comunale”.
“La cosa che più fa riflettere - continua il sindaco - è l’ignavia politica palesata. In particolare dal consigliere Figliucci, il quale, presentatosi per l'ennesima volta con il solito foglietto da leggere, scritto dal mentore di turno, ha detto che l’idea è giusta ma il metodo sbagliato: peccato che parliamo dello stesso metodo, con proposta al consiglio comunale, che lui stesso aveva sottoscritto su iniziativa del comitato Pro Catanzaro quando la delibera fu bocciata nel 2018.
Per non parlare poi dell'istruttoria chiesta dal consigliere Tassone al quale chiediamo: quale istruttoria ha svolto sulle garanzie del mantenimento dei servizi rimanendo con la Provincia di Vibo Valentia quando ha bocciato la volontà espressa di 2206 cittadini serresi?".
Argomentazioni vuote, insomma, frutto anche di una poca conoscenza dell’iter amministrativo che prevede diversi passaggi in cui tutti gli aspetti della questione possono essere opportunamente approfonditi.
Una confusione totale, insomma, che si infrange sulla compattezza della maggioranza di LiberaMente, fedele al programma elettorale votato dai cittadini che, oltre al punto centrale della proposta, sta avendo il grande merito di innescare un forte dibattito regionale sugli enti provinciali e catalizzare l'attenzione sulla centralità e sul peso delle aree interne.
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