
E' un'iniziativa di sanità pubblica ambientale ad alto contenuto tecnico-scientifico, quella con avvio nel SIN di Crotone, finalizzata ad integrare la sorveglianza epidemiologica con strumenti causali biologici (prevenzione molecolare esposomica-autopsie oncologiche-ambientali). Con un unico obiettivo: la prevenzione.
L'iniziativa presenta elevata coerenza con le traiettorie internazionali di precision public health,rischio amministrativo contenuto e potenziale di replicazione nazionale. Nei SIN e in particolare nel SIN di Crotone, sono documentate esposizioni ambientali croniche complesse. La sorveglianza epidemiologica ha consentito l'identificazione degli eccessi di rischio; permane tuttavia un deficit strutturale di evidenza causale biologica,che limita:prevenzione oncologica;prioritizzazione delle bonifiche;solidità tecnica delle decisioni pubbliche. L'iniziativa in esame mira a colmare tale deficit senza sostituire gli strumenti esistenti.
L'intervento propone in tali aree ad alta pressione ambientale,sociale: Prevenzione molecolare esposomica sulla popolazione residente con identificazione di biomarcatori precoci di esposizione/danno;stratificazione pe vulnerabilità biologica;orientamento di prevenzione mirata. Autopsie oncologiche -ambientali mirate per procedure conoscitive di sanità pubblica (non cliniche,non giudiziarie);misurazione del bioaccumulo tissutale di contaminanti;correlazione con danno istopatologico e molecolare;produzioni di evidenze causali aggregate.
Il Protocollo proposto dall'Oncologo medico dr. Pasquale Montilla nasce da una intuizione scientifica integrata in un profilo di architettura metodologica e capacità di superamento dei paradigmi descrittivi per integrazione causale immediantamente operativo. Elemento rilevante ai fini della difendibilità istituzionale è il riconoscimento accademico indipendente del valore intuitivo e metodologico,espresso in valutazioni accademiche di alto livello (MIT Cambrige e Politecnico di Torino -prof.Zucchetti). Valutazioni che hanno evidenziato originalità epistemologica,coerenza decisionale e replicabilità.L'adozione o il sostegno all'iniziativa consentirebbe al Governo di :guidare il superamento del paradigma esclusivamente descrittivo senza conflitti istituzionali;posizionare l'Italia come erly adopter responsabile di modelli causali in sanitàà pubblica ambiental;valorizzare un approccio scientificamente fondato e politicamente prudente. Un''iniziativa tecnicamente matura istituzionalmente sostenibile strategicamente opportunaa. Da qui la richiesta di sostegno tramite Atto di indirizzo o presa d'atto ministeriale e il mantenimento del coordinamento scientifico in capo all'Oncologo Medico dr.Pasquale Montilla e con il supporto dell'Osservatorio.
Su proposta ONA si chiede al Presidente del Consiglio di associare la Presidenza a una scelta scientificamente avanzata e socialmente tutelante. Lo Stato sceglie di dotarsi degli strumenti più avanzati per comprendere e prevenire le cause biologiche delle patologie oncologiche nei territori contaminati (SIN ),mettendo la scienza al servizio delle decisioni pubbliche".
Tale iniziativa consente di guidare e rafforzare il dialogo con Ministeri, ISS e Conferenza Stato-Regioni; presentare la Regione come laboratorio di eccellenza responsabile. Cambio di paradigma nazionale senza conflitti con strutture esistenti.La convergenza tra l'indirizzo istituzionale del Presidente Nazionale ONA avv.Ezio Bonanni e la riflessione scientifica del consulente oncologico ha dato origine ad una proposta non rivendicativa, non contenziosa e non ideologica, ma orientata esclusivamente alla prevenzione e alla decisione pubblica.

Ezio Bonanni
In questo modello l'ONA esercita un ruolo di promotore istituzionale e garante etico-sociale e si configura come contributo strutturato e responsabile al rinnovamento delle politiche di sanità pubblica ambientale nei SIN .Essa rappresenta un ponte tra tutela dei diritti,scienza oncologica ed esercizio della funzione pubblica,ponendo le basi verso una governance biologica delle cause in aree ad alta incidenza di mortalità neoplastica a patogenesi ambientale.
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