Le Organizzazioni Sindacali FP CGIL, UIL FPL e CSA-Cisal, insieme al Coordinatore della RSU, esprimono forte disappunto per la decisione dell’Amministrazione regionale di annullare l’incontro della Delegazione Trattante previsto per il 19 giugno, tappa fondamentale per l’avvio delle trattative relative al Contratto Integrativo Decentrato Aziendale (CIDA) 2025, con la motivazione che il coordinamento RSU è stato costituito in maniera non corretta.
“La Delegazione sindacale è stata regolarmente costituita in data 9 giugno, nel pieno rispetto del regolamento e delle dinamiche democratiche previste. La composizione del Comitato di Coordinamento, deliberata dall’assemblea RSU, non presenta alcuna violazione dell’art. 12 e riflette pienamente le prerogative della rappresentanza sindacale”.
Le sigle sindacali FP CGIL, UIL FPL e CSA-Cisal, insieme al Coordinatore della RSU, “ contestano fermamente ogni tentativo da parte dell’Amministrazione di interferire con le prerogative della RSU e con l’autonomia della rappresentanza sindacale. L’eventuale esclusione di una lista dalla composizione del coordinamento è il risultato di un processo democratico interno e non giustifica in alcun modo l’annullamento delle trattative, né trova fondamento nel parere ARAN n. 31383/2023 citato dall’Amministrazione, che non conferisce alcun potere unilaterale di sospensione del confronto sindacale. L’autonomia della rappresentanza sindacale, come riconosciuta dal CCNL e tutelata dalle normative sul pubblico impiego (D.Lgs. 165/2001), non può essere oggetto di valutazioni unilaterali da parte dell’Amministrazione. Ogni atto che tenti di influenzare la legittimità interna della RSU rappresenta una violazione del principio di equidistanza e rischia di compromettere il clima di fiducia e collaborazione necessario allo svolgimento delle trattative. Il rinvio della convocazione non è solo un atto formale: rischia di compromettere seriamente i tempi di definizione del CIDA, con gravi ripercussioni per le lavoratrici e i lavoratori dell’Amministrazione regionale, che attendono da mesi risposte concrete su materie fondamentali come il salario accessorio, la valorizzazione professionale e l’organizzazione del lavoro. In un momento storico in cui si chiede al personale pubblico massimo impegno, efficienza e flessibilità, non è accettabile che proprio l’Amministrazione ritardi l’avvio del confronto negoziale, ostacolando il percorso verso un contratto equo e aggiornato”
“Non accetteremo forzature o tentativi di delegittimare le scelte democratiche della nostra rappresentanza» – dichiarano le sigle sindacali CGIL, UIL e CSA-Cisal, unitamente al Coordinatore della RSU – «Il personale della Regione ha diritto a risposte immediate e concrete: non può essere ostaggio di logiche estranee alle esigenze dei lavoratori. «Riteniamo gravissima la decisione di annullare l’incontro del 19 giugno – dichiarano le sigle sindacali – perché lede le prerogative sindacali, mina la correttezza delle relazioni tra le parti e, soprattutto, danneggia concretamente i dipendenti, che non possono più attendere”.
Le Organizzazioni Sindacali e la RSU ribadiscono con forza la richiesta di immediata convocazione della Delegazione Trattante, nel pieno rispetto dell’autonomia negoziale, delle regole democratiche interne alla RSU e della normativa contrattuale vigente. Si sollecita inoltre il Presidente della Delegazione Trattante ad assumere un ruolo autenticamente super partes, a garanzia dell’equilibrio istituzionale e del corretto funzionamento delle relazioni sindacali. In questo senso, si rivolge un appello al Presidente Roberto Occhiuto e all’Assessore al Personale, Filippo Pietropaolo, affinché intervengano per evitare che queste inopportune intromissioni si trasformino in veri e propri conflitti permanenti, che, inevitabilmente, sfocerebbero in vertenze per comportamento antisindacale.”. .
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