Il presidente del Coa di Crotone, Salvatore Rocca ringrazia il garante dei detenuti del Comune di Crotone, Federico Ferraro per il lavoro svolto in questi . “Il sistema carcerario italiano è al collasso. Si discute frequentemente di un ampliamento dell'edilizia penitenziaria per ovviare al problema, ma non si capisce in che termini: la pianificazione di nuove strutture procede molto a rilento (non osiamo pensare alla loro pratica costruzione e messa in opera) e la realtà sotto gli occhi di tutti è ben diversa. Strutture fatiscenti, sovraffollate molto oltre i limiti di capienza, con criticità crescenti nelle temperature interne e nella dotazione igienica. Una disfatta da tutti i punti di vista, unita a una carenza oggettiva di personale presente: quello sanitario, assistenziale e rieducativo".
"Eppure, ancora una volta, si fa sempre riferimento ad ampliamenti organici, che avvengono troppo lentamente e non riuscendo mai davvero a soddisfare la domanda. Una situazione così esplosiva, combinata alle tipologie prevalentemente osservabili tra detenute e detenuti (dipendenze, disagio psichiatrico, popolazione penitenziaria straniera), è ulteriormente pericolosa per lo stesso personale di polizia che nelle carceri lavora e soprattutto per la sicurezza collettiva. Le carceri non possono essere un dimenticatoio dove si è murati vivi, ma un luogo pur di sofferenza dove attraverso i vari percorsi trattamentali chi delinqua sviluppi davvero le possibilità, il convincimento e la scelta di non tornare a rifarlo. In questa situazione è molto grave che il legislatore degli ultimi vent'anni abbia pressoché dismesso gli istituti di clemenza e i provvedimenti di decongestione dell'esecuzione penale come amnistia e indulto: per oltre cinquant'anni erano stati utilizzati e spesso in modo ragionevole e attento, come strumento di politica penitenziaria (quali in effetti sono) e nessun presunto salvacondotto per criminali".
"Nel frattempo, proseguiamo a ricevere condanne dalle giurisdizioni internazionali: perdita di credibilità, di investimenti, di risorse. Mi sento in dovere di ringraziare il caro amico e collega Federico Ferraro, per il suo prezioso aiuto e contributo in tutti gli eventi, corsi e convegni formativi che siamo riusciti ad organizzare in questi anni, sulla materia del diritto penale e carcerario.”
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