Soverato, caso Orlando Merenda: Vittorio Sica propone mozione

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Vittorio Sica

"Soverato contro" "Quelle menti chiuse con la bocca aperta”: questo il titolo della mozione consiliare che prende spunto dalle parole che Orlando aveva scritto sui social prima del tragico gesto

  29 giugno 2021 20:17


"E' di questi giorni la notizia del suicidio di un giovane originario di Soverato, ove vive la madre attualmente, ma residente a Torino. “Quelle menti chiuse con la bocca aperta”. Questo scriveva Orlando sul suo profilo social e probabilmente si riferiva agli stessi fatti appena accennati al padre ed a qualche amico circa una sua preoccupazione, forse una minaccia.
Orlando, diciottenne, si è suicidato a Torino. La mamma lo aspettava a Soverato per le vacanze estive. Non oso immaginare il dolore, sarebbe impossibile, struggente".

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Scrive così il Consigliere capogruppo di "Patto per lo Jonio", Vittorio Sica, al Presidente del Consiglio comunale di Soverato e, per conoscenza, agli altri capigruppo. 

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"Le indagini aperte dal P.M. di torino, D.ssa Antonella Barbera, per omofobia e bullismo ora parlano di istigazione al suicidio.
Sembra certa una cosa però, i “problemi” di Orlando erano dovuti alla sua sessualità, anzi, al modo in cui questa veniva percepita dal mondo esterno. E questo non è accettabile.
Esistono ben 72 Stati ancora nel mondo che nel loro ordinamento perseguono le libertà civili e sociali delle persone LGBT, e tra questi addirittura una decina prevedono la pena di morte. In Europa il 60% dei ragazzi LGBT ad oggi ha subito insulti e aggressioni a scuola, e oltre il 25% afferma di essere stato vittima di violenze", continua Sica.

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"Non è il caso del nostro paese per fortuna ma in realtà, anche l’ IItalia, come altri Stati è indietro nell’affermazione e nella tutela delle libertà “del comportamento umano”.
Esiste nel paese la cosiddetta “Legge Mancino” (L. 25 giugno 1993, n. 205), dal nome dell’allora proponente, il Ministro dell’Interno Nicola Mancino, che costituisce è il principale strumento legislativo offerto dal sistema legislativo italiano contro i crimini d’odio e dell’incitamento all’odio a causa di differenze razziali, religiose ecc..
Il Ddl Zan, dal nome del deputato PD che lo ha proposto, aggiungerebbe all’articolo già citato le seguenti parole: “oppure fondati sul sesso, sul genere, sull’orientamento sessuale, sull’identità di genere o sulla disabilità.” Ed andrebbe a estendere l’applicazione della legge anche ai crimini  d’odio e di incitamento all’odio per i motivi citati in precedenza. In caso di sospensione condizionale della pena, per gli stessi crimini sarebbero previsti anche i “lavori socialmente utili”.


"Il DDL Zan, -aggiunge Sica- dopo essere stato approvato nel Dicembre scorso alla Camera dei Deputati, giace in Senato in attesa della sua approvazione. La guerra ideologica tra forze parlamentari è forte. l'Italia, stando ad un rapporto pubblicato dall'agenzia europea dei diritti fondamentali, è il
Paese con l'indice di discriminazioni più alto. Un dato tranquillizza però. E’ la percezione del popolo Italiano perché, si sa, se prima non si ha la consapevolezza di un problema è difficile affrontarlo. Infatti, secondo un sondaggio Ipsos, alla domanda: “Secondo lei in Italia il problema della discriminazione su base religiosa, etnica, colore della pelle o orientamento sessuale…”. Il 54% degli intervistati ha risposto che esiste
oggettivamente e il 30% invece ritiene che sia un tema sollevato da pochi intellettuali, mentre il 13% non ha un’opinione chiara a riguardo.
Si può quindi affermare che la consapevolezza c’è e da qui bisogna partire. Dobbiamo riflettere e questa triste storia non può che spronarci a dire, seppur nel nostro piccolo, la nostra sul tema".


"A tal proposito ho voluto presentare una proposta di mozione consiliare che ho voluto intitolare “SOVERATO CONTRO “quelle menti chiuse con la bocca aperta”. -scrive Sica-  L’intento è quello di manifestare la solidarietà alla mamma di orlando ed alla sua famiglia, ma anche quello di prendere posizione sulla necessità che il ddl Zan sia approvato in Senato in tempi celeri.
Altresì sarebbe opportuno che l’Amministrazione Comunale valuti la possibilità di costituirsi parte civile nel futuro procedimento penale a carico di chi sarà individuato quale responsabile al termine delle indagini in corso.
Dobbiamo andare avanti nelle battaglie contro ogni disuguaglianza, e voglio sottolineare il senso delle Istituzioni dimostrato dal presidente Draghi quando, ieri in occasione di apposita domanda circa le intenzioni del Governo in merito alle perplessità sulla opportunità del DDL Zan ha affermato che: “l’Italia è uno Stato laico” e che il Parlamento ha le sue competenze.

Al Parlamento, dunque, la palla…che si trovi la “quadra” e si approvi la legge, la CIVILTÀ del Paese ne ha bisogno!

L’auspicio è che domani stesso, -conclude Sica- in occasione del Consiglio Comunale già previsto per le 18, il Consiglio stesso si determini e la mozione si possa inserire all’ordine del giorno per una subitanea discussione". 

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