Soveria Simeri non dimentica il sacrificio dei 30 partigiani "per l'Italia libera di oggi"

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  26 aprile 2021 08:53

Per il secondo anno consecutivo, la Festa della Liberazione dal nazifascismo in Italia è una cerimonia ovunque sobria, nelle ristrettezze imposte che paiono un ossimoro per un giorno di Festa a ricordo della libertà conquistata. È per il secondo anno che la Festa della Liberazione racconta il valore della libertà in tempi dove la stessa ha conosciuto restrizioni a presidio della comunità: e  a Soveria Simeri non è stato diverso, con le giovani ed i giovani della "Prima o Poi" che hanno voluto animare il ricordo a fianco delle istituzioni cittadine. Un grazie dovuto a chi, nei giorni terribili della guerra e dell'occupazione, non ha voluto tirarsi indietro, ha deciso di parteggiare, di essere partigiano a difesa e riconquista di ciò di cui il nazifascismo ha privato l'Italia e gli italiani. In Piazza Calvario, a Soveria Simeri, campeggia da sempre il tricolore e proprio sotto di esso l'Amministrazione Comunale, rappresentata dall'Assessore Domenico Cosco e dalla Consigliera Nadia Lorusso, non ha voluto mancare l'appuntamento, con le giovani Rossana Talarico e Alessia Guzzi, oltre che il vice Presidente di AVIS Soveria Simeri Eugenio Generoso. Sono stati letti i nomi di trenta partigiani calabresi, donne e uomini, a memoria di quanto anche la nostra terra abbia sofferto il Nazifascismo ed offerto il suo contributo per l'Italia libera di oggi. Il ringraziamento, spesso dimenticato, dei giovani a chi ci ha permesso di essere giovani e di esserlo in questo modo, da giovani liberi.

"Una giornata dedicata al ricordo ed ad un simbolico passaggio di testimone ai giovani, affinché l'esperienza di ieri rappresenti baluardo contro ogni sfruttamento e/o ritorno a regimi totalitari", questa la dichiarazione di Nadia Lorusso, Consigliera del Comune di Soveria Simeri ed adulta responsabile della Prima o Poi, associazione di primissimo impegno sociale nella comunità catanzarese. Aggiunge Domenico Cosco: "Ogni Amministrazione ha il dovere di insegnare ai più giovani che la libertà non è per nulla un piatto pronto da mangiare, ma va conquistata e difesa".

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Il dovere di ricordare è di tutti, delle generazioni che ci hanno regalato i diritti, generazioni la cui importanza è ancora viva perché presidio di impegno, e le generazioni odierne, che quei diritti hanno solo ereditato ma che dovranno incarnare proprio quel presidio: libertà e diritti sono concetti fragili, e non acquisiti in maniera irreversibile, concetti gravi che la superficialità dei nostri giorni rischia di mettere in discussione. Ecco perché il 25 aprile non può più restare una commemorazione ma deve compiutamente diventare rappresentanza di odierno impegno. L'ANPI, che nei giorni scorsi ha incontrato i più giovani, fra i quali anche la stessa Rossana e Antonio Pisani della Prima o Poi,  ha avviato da tempo queste opere di sensibilizzazione. Chi meglio dei nostri giovani, che il valore della libertà e dell'importanza di essere comunità stanno conoscendo sulla loro pelle nei giorni del coprifuoco, potranno nuovamente incarnare la lotta a conquista e difesa della libertà? È l'ora della speranza e la Prima O Poi ci sarà.

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