Spadanuda: "Catanzaro non può dimenticare l'attrice Adele, lei che buttava i fiori sul palco"

di GIANCARLO SPADANUDA

Siamo andati, io e Peppe Pambieri,a trovare Adele, la mitica Adele Fulciniti: ci ha riconosciuti e ci siamo abbracciati. Catanzaro ha il dovere morale ed intellettuale di ricordare Adele, di omaggiarla, di volerle bene, perchè è stata un simbolo per questa città, perchè si è fatta amare per le sua qualità morali ed intellettuali (parla sette lingue, tra cui cinese e giapponese),per la sua cultura letteraria e storica. L’attrice Adele ha un cuore d’oro: quel che guadagnava lo ha sempre dato agli altri più bisognosi.

Con Adele, che non guidava l’auto, ho trascorso ,nel corso di numerosi anni, centinaia di notti percorrendo tutta la Calabria :vere e proprie cavalcate notturne, come le chiamavo io, però mi piaceva parlare e commentare esegeticamente con lei l’opera teatrale appena vista; i spaziava dal teatro di Crotone (Apollo),a quello di Cosenza (Rendano),da quello di Vibo a quello di Lamezia (Grandinetti), da quello di Locri, di Palmi, di Soverato, di Paola, di Rossano, di Reggio Calabria (Cilea), di Chiaravalle e così via. In tutti questi teatri, nessuno escluso a fine spettacolo Adele lanciava sul palco mazzetti di fiori (bei fiori tutti rigorosamente colorati) in omaggio agli attori i quali erano entusiasti del nobile ed antico gesto (risalente agli spettacoli di Olimpia nell’antica grecia): si meravigliavano e compiacevano  come mai tale tradizione permanesse ancora solo nel profondo sud...

Adele, per me, è stato un personaggio degno della penna di Dostoevskij: ne LE NOTTI BIANCHE ,il finale non è nell’attesa ,ma tutto ruota sul desiderio di una delle donne magnifiche del grande scrittore russo: Nasten’ka: il grande desiderio di Adele è stato sempre quello di fare teatro, teatro a qualunque costo, e ci riusciva bene.

Ho trascorso tra gli anni più belli, spensierati, allegri della mia vita, in compagnia di Adele.

Ogni felicità è un capolavoro, e tu, Adele, mi hai dato felicità. Grazie di cuore.

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