Nel giorno dedicato alla festa dell’Assunzione, nella basilica concattedrale di Squillace ha avuto luogo la concelebrazione eucaristica presieduta dall’arcivescovo metropolita di Catanzaro-Squillace mons. Claudio Maniago. Quella dell’Assunta, a Squillace, che è una delle chiese più antiche a lei intitolata, è da sempre la festa più importante dell’anno, insieme a quella del patrono Sant’Agazio. Il 15 agosto era, infatti, il giorno in cui conveniva il clero della diocesi di Squillace per prestare l’ubbidienza al vescovo. In un’apposita cappella è esposta la statua della cosiddetta “Madonna dormiente”.
L’arcivescovo ha aperto la sua omelia evidenziando l’eterna lotta tra bene e male in cui è coinvolto l’uomo. Ha sottolineato che la nostra vita è un continuo susseguirsi di momenti positivi e negativi, perché c’è la presenza del male.
«Costantemente – ha affermato – siamo informati sul male che c’è nel mondo. Il male fa sempre notizia, c’è e fa tante vittime. La guerra è un male: miete vittime, uomini, donne, anziani, bambini. E se è certo che c’è il male, è altrettanto certo che c’è il Signore che è venuto in mezzo a noi per aiutarci in questa lotta, per insegnarci a vivere in questo mondo in cui c’è anche il male. Non siamo soli. Il Signore è presente in mezzo a noi». Mons. Maniago ha poi detto che esiste un progetto di Dio in cui noi dobbiamo fare la nostra parte; un progetto in cui emerge la figura di Maria, madre di Gesù. «Maria – ha aggiunto il presule – è colei che lotta con noi nel sacrificio che dobbiamo fare per costruire un mondo nuovo. Non ricorrere a lei, non richiedere il suo aiuto, sarebbe come camminare zoppi, rallentare la corsa. Lei sostiene il nostro cammino. Oggi, nella festa dell’Assunta, gioiamo con lei e per noi è l’occasione di purificare la nostra fede. La devozione verso Maria è forza per noi, perché lei fa parte del nostro cammino di fede e lei è un modello importante da seguire».
L’arcivescovo ha poi indicato due binari da seguire e da percorrere da parte dei cristiani: la preghiera, per ringraziare Dio per ciò che ha fatto per noi, e l’esempio di Maria, il suo “sì” all’angelo e, quindi, a Dio. «L’incoerenza – ha concluso mons. Maniago – è uno dei peccati più gravi che abbiamo nel cuore. I valori da seguire sono l’amore, la fraternità, l’accoglienza. Solo così questa giornata di festa, nel cuore dell’estate, diventa una vera benedizione».
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