Terzo settore. Quale soggetto di sussidiarietà nei nuovi rapporti con la PA in un incontro di Anteas

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La video conferenza promossa da Anteas
  03 dicembre 2020 23:49

Promossa da Anteas Calabria, si è tenuta una interessante video-conferenza destinata alle Associazioni di Volontariato del Terzo Settore di Calabria in merito alla Riforma del Settore ed in sintonia con quanto di nuovo sancito in termini di co-programmazione e co-progettazione sociale territoriale e nell’ordinamento legale di riconoscimento del Terzo Settore nella mappa dei soggetti abilitati alla concertazione sociale.

A prendere subito la parola è stato Gianni Pensabene, portavoce del Terzo Settore di Calabria, che, nel ringraziare Anteas "per la lodevole iniziativa volta a sensibilizzare le Associazioni di Volontariato sul ruolo della partecipazione e della cittadinanza attiva", ha specificato l’azione della Consulta regionale nell’attuale momento negativo che vive la Sanità in Calabria ed i suoi servizi sociali, auspicando "un salto culturale della categoria ed una maggiore consapevolezza della Pubblica Amministrazione".

A seguire, Cataldo Nigro, presidente di Anteas Calabria, che, dopo aver ringraziato l’amico Pensabene e tutti i convenuti presenti, ha posto in evidenza lo sforzo ed il lavoro accurato, specifico e puntuale compiuto dal relatore Dr. Cesare Nisticò "nello sviluppare le slides semplificative di un articolato complesso e ampio quale resta la materia della riforma del TS", per poi sottolineare il percorso formativo predisposto "volto a traguardare l’obiettivo della concertazione sociale territoriale nell’ambito del nuovo ruolo politico attribuito al Terzo Settore dalla riforma".

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Cesare Nisticò, quindi, nel presentare le slides ha esaltato due aspetti rilevanti: La legge 117 del 3.7.2017 ed i decreti susseguenti che regolano i diritti quanto i doveri dei diversi soggetti che animano il Terzo Settore: ODV, APS, imprese sociali.  A tale riguardo ha richiamato l’attenzione sulla necessità di intensificare il dialogo con i Comuni quanto con gli Ambiti Territoriali che governano la spesa sociale proveniente dal Governo Centrale e dalla Regione oltre ad essere soggetti di proposta e di progettazione sociale fatto salvo la obbligatorietà di interfacciarsi con i soggetti di Terzo Settore. E poi ha citato il contenuto dell’art.56 della legge 117 che abilita i Comuni a sottoscrivere con il Terzo settore convenzioni specifiche che migliorano tempi e finalità del bene comune, superando la logica degli appalti. A seguire ha evidenziato con forza il ruolo del Terzo Settore, quale soggetto di cambiamento, illustrando con novizie il Ruolo della Regione e la legislazione vigente che prevede la rilevante funzione della Consulta Regionale composta sia da rappresentanti elettivi del Terzo Settore quanto dai Sindaci responsabili di Ambiti territoriali.

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Il dibattito ha interessato molti dei partecipanti, che hanno segnalato la urgenza di approfondire la legge di riforma, quanto la necessità di studiare la genesi della rappresentanza nel vasto campo del volontariato e della impresa sociale, chiamati a misurarsi in una inedita visione della partecipazione dei cittadini, corredata da una accurata selezione di priorità dei bisogni delle comunità che, partendo dal basso, gli Enti territoriali devono risolvere.

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